Piersilvio Berlusconi è stato portato in Tribunale da Aiché Nana, lex ballerina a cui fu rovinata la vita dopo che un suo spogliarello venne immortalato.
Aiché Nana, in pochi oggi la ricordano, ma ai tempi tutti ne parlavano, per esser stata vittima e soggetto di uno dei primi scandali a luci rosse della storia italiana. Nel 58, il paparazzo Tazio Secchiaroli immortalò uno spogliarello della ballerina al ristorante Rugantino. Da qual momento la sua carriera fu segnata dalla sventura. Ora, forse, per lei è giunta una sorta di rivalsa di sul destino. Il gip del Tribunale di Velletri, infatti, citato in giudizio Pier Silvio Berlusconi, nelle vesti di rappresentante legale di Rti (gruppo Mediaset), perché risponda, in sede civile, di diffamazione aggravata nell’ambito della causa intentata da Aiché Nana. La donna aveva chiesto giustizia dopo che nel 2008 mandò in onda su Canale 5 la fiction «Vita da paparazzo.
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Nella serie veniva riproposta la fatica scena che le aveva rovinato l’esistenza. A comunicarlo è stato il legale della donna, Giuseppe Pio Torcicollo, che aveva, ai tempi, fatto richiesta di «far tagliare la scena e qualsiasi riferimento ad Aiché Nana dalla fiction, perché ha rovinato il suo lavoro e la sua vita». La richiesta di risarcimento è di un milione di euro. Oltre a Piersilvio Berlusconi sono imputati Pier Francesco Pingitore, sceneggiatore e ideatore della fiction per Mediaset e Massimo Donelli, allora delegato di Rti per la messa in onda contenuti su Canale 5.