Unintuizione geniale quella del BAFF, il Busto Arsizio Film Festival, che da otto anni sboccia ogni inizio di primavera. Sempre più film, talenti emergenti o già affermati, appassionati di cinema o neofiti e soprattutto una kermesse di ospiti di tutto riguardo – da F.F Coppola, Carlo Lizzani, Luciano Emmer a Peter Fonda si raccolgono nelle sale di Busto Arsizio, Legnano, Gallarate, Castellanza, Cassano Magnago e Olgiate Olona.
unoccasione unica, che ha arricchito il patrimonio culturale di questo angolo del varesotto attraverso la capacità di riunire tutti organizzatori e spettatori di fronte alla bellezza della settima arte. Non solo proiezioni, dunque, ma tavole rotonde, conferenze stampa, concorsi e la possibilità di veder sfilare sul bustocco tappeto rosso personalità che hanno inventato il grande cinema. Demiurgo di questa Festa del Cinema è il Dott. Gabriele Tosi, alla cui passione si deve la creazione e la sempre più imponente struttura di questo evento (www.baff.it).
Da cosa nasce il Baff?
E la passione di un territorio per il Cinema che emerge e si organizza.
Perché nella patria del tessile si è sentita l’esigenza di creare un Festival del Cinema?
Chi non era cieco, già alla fine degli anni 90 aveva ben chiara la percezione che il mondo economico si sarebbe evoluto, localizzando la produzione industriale in Asia e in altri continenti. In tale contesto, fare appello al proprio patrimonio culturale per creare sviluppo economico diventava una scelta obbligata e, vista la predetta passione sommersa per il Cinema del nostro territorio, la nascita di un Festival Cinematografico era la naturale conseguenza.
Cosa ha significato creare il BAFF per il territorio, in termini di sforzi produttivi, organizzativi?
Ha significato molto, su diversi piani. Innanzi tutto, ha significato porre attenzione a un universo da cui ci si pensava esclusi, per scoprire di esserne – almeno in piccola parte – interpreti. Poi ha significato dare origine a un procedimento generale di “emersione”: quest’anno, ad esempio, è ospite del Festival Gianluca Genoni, un atleta bustese che è sceso a 163 metri sott’acqua in apnea e che è stato interprete di una docufiction per la Tv argentina, cosa che nessuno sapeva, anche dalle nostre parti. Come lui, che ha intersecato il mondo dell’audiovisivo direttamente, sono molte le eccellenze nostrane sconosciute che trovano nel Festival una ribalta altrimenti inesistente. Tutto questo crea consapevolezza e informazione, elementi assolutamente essenziali per ogni processo di crescita, sociale e economica.
Sul piano della formazione, il Baff è la punta di diamante di un processo che ha dato vita all’Istituto cinematografico Michelangelo Antonioni (www.istitutoantonioni.it), scuola di cinema attiva da due anni e in forte crescita, e ha permesso e coadiuvato lo sviluppo dei corsi di insegnamento in scuole già presenti: il Liceo Artistico ha varato un indirizzo di cinema, fotografia e teatro ed è notizia recentissima che ha pure istituito il primo liceo coreutico del nord Italia; altre scuole professionali hanno varato indirizzi formativi per questi settori. La BA Film Commission, infine, ha portato e continua a portare sul nostro territorio set di ogni tipo: fotografici, cinematografici, televisivi, pubblicitari, ecc.
Tutto quanto precede si sta evolvendo a livello di sistema, con una serie di positive interazioni che sta creando un nuovo settore economico professionale nel nostro territorio.
Come è arrivato a realizzare un impianto che sta diventando sempre più imponente, e come ne gestisce la crescita?
E’ stato possibile grazie all’appoggio congiunto delle istituzioni – Ministero, Regione, Provincia, Comune – e dei privati: le decine di volontari raccolti e coordinati dall’associazione BA Film Factory e le aziende che con una lungimiranza encomiabile sponsorizzano la manifestazione, su tutti.
Come è riuscito a coinvolgere la comunità bustocca in questa iniziativa?
Dando spazio a tutti e accogliendo le proposte di collaborazione di chi ha voluto darsi da fare. Ciò, nel quadro di un processo di valorizzazione dell’esistente che è stato percepito dagli interessati e apprezzato.
Da cosa nasce la sua passione per il cinema?
Ha un nome e un cognome: Cesarino Dell’Asta, gestore del Cinema Oscar di Busto Arsizio per oltre quarant’anni. Ha sempre lasciato entrare liberamente (“gratis”) noi ragazzi alle proiezioni cinematografiche pomeridiane, facendoci nascere la passione fin da piccoli.
Come sceglie i suoi ospiti?
In base a tanti parametri: quelli economici, ovviamente, ma prima ancora in base al valore che la loro testimonianza diretta può dare. Un esempio: la parte finale di Apocalypse now è caratterizzata da una fenomenale interpretazione di Marlon Brando, che emerge dal buio lentamente: Marlon è mancato prima che …potessimo invitarlo, siamo però riusciti ad avere con noi sia F.F. Coppola che, successivamente, Vittorio Storaro, con cui abbiamo parlato di quel fenomenale momento di cinema – oltre che di mille altre cose; dobbiamo poi tenere conto di problemi logistici e della loro disponibilità rispetto alle nostre richieste.
Quali sono gli appuntamenti più significativi per quest’anno?
Immancabili le prime due serate al Teatro Sociale, sabato 20 e domenica 21 marzo, dalle 20.45, con ospiti F. Murray Abraham e Umberto Eco. Il primo vinse l’Oscar come miglio attore protagonista del film Amadeus, che verrà proiettato sabato 20. La proiezione sarà preceduta da una “Busto Arsizio intervista”, condotta sul palco da Italo Moscati che, oltre a essere un noto critico cinematografico e uno sceneggiatore, è un brillante intervistatore che ha anche scritto un libro su Mozart: chi più indicato di lui!
Ci sarà anche Riccardo Schwars, giovane pianista emergente che eseguirà brevi brani del grande compositore salisburghese, nonché una scenografia curata dall’Icma – in sintesi, una serata da non perdere. Da non perdere, pure, le tre serate a Gallarate, lunedì il film “La cosa giusta” tratto da una sceneggiatura vincitrice del concorso Baff di qualche anno fa; martedì Signe Baumane, animatrice newyorchese presenterà i suoi ultimi lavori; mercoledì Marco Filiberti presenterà, in concorso, il suo film “Il compleanno”, già presentato fuori concorso al festival di Venezia 2009.
Ancora, sabato 27 alle 16.30, l’incontro a Busto Arsizio al Museo del Tessile con gli ospiti della serata finale – sono attesi ospiti incredibili.
Che progetti ha per il futuro?
Un cortometraggio tratto da una novella di Edgar Allan Poe, realizzato con l’istituto Antonioni e attori di fama internazionale che si sono già dichiarati disponibili.
Quale cinema vorrebbe fosse promosso e diffuso dagli studenti dell’Istituto Antonioni?
L’indimenticabile Charlie Chaplin rispose, a chi gli chiese in cosa consisteva il suo lavoro: “pensare, pensare, pensare”. Vorrei che venisse proposto il cinema delle idee, non solo di quelle connesse alle tematiche contenute nei film, ma anche le idee più prettamente artistiche.
(A cura di Maria Luisa Bellucci)