THE HURT LOCKER – Il film di Kathryn Bigelow è stato il vincitore degli Oscar 2010, spiazzando il colossal Avatar, ironia della sorte diretto dallex marito di Kathryn James Cameron. The Hurt Locker era già passato per Venezia, dove aveva già impressionato, ma non ha poi avuto il seguito del pubblico nelle sale italiane.
The Hurt Locker racconta le vicende di un piccolo gruppo di soldati americani in Iraq, la cui missione è sgombrare il terreno da ostacoli e pericoli di ogni genere. Dalle automobili di potenziali kamikaze o dai cecchini, ma soprattutto dalle bombe che spuntano ovunque.
Il protagonista di The Hurt Locker è il nuovo capo dellunità e sminatore o artificiere di grandissima professionalità, il sergente William James arrivato a sostituire – con un record incredibile di bombe disinnescate, oltre 800 – il predecessore Thompson. Un capo che non si fa molto amare dai propri sottoposti, perché il suo coraggio sfiora spesso lincoscienza e sembra esporre la truppa a inutili rischi. La guerra, o meglio il pericolo, è per lui diventata una droga di cui non può fare a meno. E da non saper tornare alla normalità, una volta tornato a casa. Ma forse cè dellaltro in The Hurt Locker: cè anche il senso di una missione, una vicinanza a gente che soffre e che pure non ama gli invasori yankee. Perché nel film della Bigelow cè spazio anche per una tenera amicizia con un ragazzino che contribuirà a cambiare lapproccio di James, sempre spericolato ma più sofferente.
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The Hurt Locker (letteralmente “la cassetta del dolore”, dove finiscono i resti di chi salta per aria per l’esplosione di un ordigno) ha diviso critica e pubblico che lo hanno interpretato in maniera diametralmente opposta: a chi lo trova un ambiguo affresco di una guerra da cui la regista non sa prendere le distanze, nell’esaltazione dell’eroismo di soldati simil Rambo, si contrappone chi vede nel film un atto d’accusa contro tutte le guerre. Ha fatto specie, a Venezia, leggere accuse a Kathryn Bigelow per il fatto di aver realizzato un film filo-Bush, da lei fieramente attaccato in interviste e conferenze stampa. Per lei la guerra in Iraq è un tragico errore. Ma l’aver descritto i soldati americani – o almeno, “questi” soldati e non altri – come persone che cercano di fare il proprio dovere, rispettando un popolo che spesso non li ama e cercando di salvare anche chi cerca di ucciderli, questo non è politicamente corretto. Con la premiazione di ieri sera, la regista si è presa una bella rivincita.
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La scheda di The Hurt Locker
Regia: Kathryn Bigelow
Sceneggiatura: Mark Boal
Produttore: Kathryn Bigelow, Mark Boal, Nicolas Chartier, Greg Shapiro
Produttore esecutivo: Mark Boal
Attori: Jeremy Renner, Anthony Mackie, Brian Geraghty, Guy Pearce, Ralph Fiennes, David Morse, Evangeline Lilly e Christian Camargo
Durata: 130 minuti
Fotografia: Barry Ackroyd
Montaggio: Chris Innis, Bob Murawski
Musica: Marco Beltrami, Buck Sanders
Scenografia: Karl Juliusson
Costumi: George Little
Sei premi Oscar 2010: miglior film, miglior regista, miglior sceneggiatura originale, miglior montaggi
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