Michele Santoro ritorna in tv. Per il momento, notevolmente ridimensionato. Da Rai Due a TeleCapri. E dalle 25 puntate previste inizialmente, si passa a solo 8, sino a Natale. Poi, si vedrà se saranno arrivati altri finanziamenti. La sua trasmissione si chiamerà, come era già stato annunciato Comizi damore. TeleCapri ha annunciato che la disponibilità a mandare in onda il nuovo programma attesta sia la fama che lemittente è riuscita a costruirsi nel tempo che la volontà di dimostrare che la tv non è fatta solo da grandi poli nazionali, ma anche da importanti realtà locali. Il giornalista, quindi, torna in video dal 3 novembre. Ovviamente, il giovedì, alle21. In ogni caso, lemittente, secondo le intenzioni, non sarà lunica a trasmettere il programma. Santoro ha, infatti, dato vita ad una società che si chiama Servizo pubblico (per sottolineare il ruolo di supplenza nei confronti di chi dovrebbe svolgerlo, la Rai); questa dovrebbe fungere da base per ottenere i finanziamenti per la messa in onda.
«Se voi ci darete 10 euro, Servizio pubblico, con l’aiuto di imprenditori che sono qui, come Sandro Parenzo, Etabeta e con l’aiuto del Fatto Quotidiano che ha aperto la strada dell’indipendenza, manderà in onda Comizi d’amore, che saranno la protesta che la società italiana può rappresentare per indicare una strada alternativa, aveva detto, alcune settimane orsono, Santoro nel corso della festa del quotidiano di Padellaro e Travaglio. Preso, la richiesta sarà formalizzata sul sito del giornale, ai lettori del quale sarà chiesto di aderire con una donazione. Nel frattempo, Santoro sta mettendo insieme anche altre tv locali per creare un network nazionale. Avrebbero aderito alla sua iniziativa TeleNorba, Antenna Sicilia, Antenna3NordEst, Primo Canale, TeleNuovo, e Rtv 38. Sky non si sbilancia più di tanto. Aderisce, ma solo in parte, dedicando una finestra active di SkyTg24. Il Fatto Quotidiano, dal canto suo, ha messo sul piatto una quota di 350mila euro, pari al 17,58% del capitale della società. Quanto basta, tuttavia, per coprire poco più del costo di una singola puntata, che si aggira attorno ai 300mila euro.
In tutto ciò, un grande ruolo determinante sarà assunto dalla raccolta pubblicitaria. Nella fattispecie, dalla società Publishare, scelta per il compito con la quale, tuttavia, non é ancora stato siglato alcun accordo.