Pare che in una vita precedente sia stato un iguana.
Potrebbe essere. Forse è per questo che adoro linsalata. Nello spettacolo scherziamo anche sulla reincarnazione.
Lo spettacolo è Aria Precaria, e il quasi ex rettile che se la ride allaltro capo del telefono è Franz, al secolo Francesco Villa che con Alessandro Besentini (Ale), costituisce la coppia più affiatata della comicità italiana.
E uno spettacolo che portiamo in giro da tanto tempo. Direi che adesso ne stiamo vivendo la fase migliore, siamo maturati e abbiamo una maggiore certezza di quello che stiamo facendo
E che aria tira nel vostro spettacolo?
Laria di cui parliamo non è quella del lavoro, ma è intesa come tema fisico. Noi respiriamo e la vita ci può essere finché cè aria. Che però non cè sempre, ed è una risorsa più precaria di come siamo tentati di pensare. Parliamo della vita attraverso una serie di quadri accomunati dallelemento dellaria: due anime che attendono di sapere in cosa si reincarneranno, anziani della bocciofila fino ai personaggi più classici.
Da pochi giorni è ricominciata su Italia 1 la nuova serie di Sketch Show. Sei soddisfatto di come sta andando?
Molto. E una trasmissione semplice che ha come unico obiettivo quello di far ridere, che non è poco. Anche qui, con Katia e Sandro abbiamo costituito un gruppo molto rodato che lavora insieme da molti anni. Poi questanno abbiamo inserito Miriam Leone (miss Italia 2008, ndr) che è un grande acquisto
Anche un bellacquisto.
Hai visto che roba? Oltre che brava è molto bella.
Che ruolo ha per te la fede?
La fede è sempre stato un punto di riferimento importante nella mia vita. Credo che chi ha la fede abbia la fortuna di poter vivere le cose in un modo diverso tanto, nei momenti belli, quanto in quelli meno belli.
Sei vegetariano?
Non proprio. Non mangio carne però mangio il pesce. Diciamo che se posso evitare di mangiare qualcosa che muore, lo preferisco. Ho cominciato per motivi di salute quando il medico mi ha proibito di mangiare gli affettati, che costituiscono lalimento base in tournee. Poi ho tolto la carne. Anche se poi la faccio pagare ai pesci.
Ti posso fare una domanda un po seria?
Accidenti, mi hai già chiesto della fede, di cosa mangio. Mi fai preoccupare.
In questo momento il paese è finito un po gambe allaria. Dopo Grillo volete entrare anche voi in politica?
Assolutamente no. Intanto mi pare che sia un mestiere brutto. Lasciamo che sia qualcun altro a farlo. Il clima della crisi però lo sentiamo anche noi. Solo pochi anni fa la gente andava al teatro dieci o venti volte allanno e ora magari ci va due o tre volte. Sapere che ci siano in sala persone che in quelle tre volte hanno scelto di venire a vedere noi, è una bellissima soddisfazione, ma anche una grande responsabilità.
In Mi fido di te avevate toccato il tema della disoccupazione. Volevate essere profetici?
Era solamente pochi anni fa (2006, ndr), il clima che si respirava lasciava intravedere che fossimo solo davanti alla punta dellIceberg e che la crisi sarebbe andata purtroppo avanti. Mi dà dolore pensare a quante famiglie non riescono a riscattare la casa perché non sono più in grado di pagare il mutuo.
Qual è stato il tuo rapporto con la scuola?
Un rapporto faticoso anche se non sono mai stato rimandato. Mi sono sempre dovuto impegnare tanto senza avere forse grandissime capacità. Sono maturato un po’ più tardi. Certo io non sono uno di quelli che rimpiangono gli anni delle superiori e che vorrebbero tornare dietro i banchi. Probabilmente adesso mi comporterei diversamente. Sai cosa mi piacerebbe fare? Dato che mi mancano pochi esami alla laurea magari arrivo a cinquanta anni, riprendo in mano i libri e divento dottore.
Gli adolescenti vi adorano…
E’ anche questa una bella responsabilità. Cerchiamo di stare attenti ai nostri interlocutori con la scelta di argomenti adatti. Non si può ridere di tutto. Ad esempio in uno sketch possiamo usare una parolaccia, ma non vogliamo montare tutta la gag intorno alla scurrilità. E’ una scelta che abbiamo fatto anni fa. Anche agli inizi, quando era meno facile e bisognava portare a casa il risultato a tutti i costi.
Da cosa prendete spunto?
La nostra è una satira di costume. Ci piace trarre ispirazione dalla gente, osservando i caratteri, gli atteggiamenti e le reazioni delle persone che si incontrano per strada. Il genere umano è davvero la cosa più bella che si possa osservare, ad esempio da una panchina.
La famosa panchina…
Certo. La panchina rappresenta questa filosofia. E’ il luogo più semplice dove si conosce chi si ha di fianco, anche se per rovinargli la lettura del giornale. Noi siamo innamorati delle persone. Quando esco con la mia compagna spesso mi sgrida perché nei locali mi perdo a guardare la gente, a immaginarmi la vita di emeriti sconosciuti. Divento matto a pensare che non ci sia qualcuno di uguale a me in giro per il mondo.
Non sarebbe più facile buttarla in politica?
Non ci fa ridere. Quel tipo di satira la lasciamo fare a chi la sa fare meglio di noi. Ogni artista ha la propria coscienza comica, che si forma nell’arco degli anni a partire da ciò che lo faceva ridere da bambino. Ecco, io ridevo guardando le maschere.
Come possono i giovani che aspirano a fare i comici a non buttarsi a terra dopo qualche insuccesso?
Intanto se un giovane si butta a terra è una cosa da indagare. Questo è un mestiere dove il divertimento comincia già a casa, quando si scrive. Perché quando porti il soggetto in scena, il lavoro è praticamente concluso. I giovani hanno due cose che nessuno gli può portare via: un foglio bianco e una penna. Questo è un lavoro dove con un foglio e una penna puoi arrivare ovunque. Non ho mai visto uno bravo non andare avanti. Noi siamo dei cantautori della parola. Se hai qualcosa da dire trovi sempre il modo di dirla.
(Claudio Mercandelli)