Pomeriggio 5: i genitori vogliono continuare le indagini. La morte di Yara Gambirasio è stato uno dei drammatici casi affrontati nella puntata di Pomeriggio Cinque Cronaca, in onda su Canale 5, condotta da Alessandra Viero. Oltre al caso della piccola Yara Gambirasio uccisa a Brembate di Sopra e ritrovata solo diversi modi dopo la sua scomparsa, a Pomeriggio 5 cronaca si è parlato di Emanuela Orlandi scomparsa da Roma da ormai 29 anni. Due storie diverse tra loro ma simili per certo versi: le protagoniste sono due ragazzine innocenti che non meritavano un simile destino. Importanti novità, dunque, sul caso di Yara la tredicenne uccisa senza un apparente motivo a Brembate Sopra) Bergamo. Tra i suoi sogni quello di diventare un grande ginnasta e di vestire alla moda; la sua descrizione emerge non dalle foto postate sui social network, Yara non aveva un account Facebook, ma dai temi che con pazienza e sacrificio faceva sempre a scuola. La famiglia di Yara chiede di sapere cosa sia successo, chiede che sia fatta giustizia. In studio con la conduttrice Alessandra Viero il giornalista di Oggi Sulas e il criminologo Massimo Picozzi mentre in collegamento esterno torna Emanuela Falcetti. La famiglia della piccola di Brembate chiede di continuare a indagare: molti sono gli aspetti tralasciati di questo caso e si potrebbe fare tanto per scoprire altro. Giorgio Portera, il consulente della famiglia Gambirasio è in collegamento con Pomeriggio 5 per illustrare le ultime conclusioni delle indagini fatte. Il consulente spiega che ci sono diversi elementi che ancora non sono stati analizzati, una mancanza grave anche se questi vengono considerati secondari. Se si tratta di elementi non utili al caso lo si scoprirà solo dopo le analisi. Ma nuovi test saranno fatti dopo la richiesta della procura fatta circa un mese fa. Per quanto riguarda la fibra rossa, il consulente spiega che ancora non si può dire da dove venga, bisogna effettuare tutti gli esami. La famiglia Gambirasio, a detta di Sulas, avrebbe fatto un errore nel nominare un consulente più di un anno dopo il tragico fatto. La Falcetti sottolinea che non sempre le famiglie si possono permettere un avvocato di gran fama e che il nostro paese dovrebbe essere in grado di fare in modo che i casi vengano risolti anche senza la presenza di illustri consulenti. “Noi non crediamo che la famiglia abbia sbagliato, non ha fatto nessun errore. Adesso dobbiamo solo capire quali siano stati gli elementi tralasciati e trovare una pista che porti a qualche risultato” questo invece il commento di Portera. La parola passa a Picozzi che spiega quelli che sono gli indizi e gli elementi che fino a questo momento la procura ha raccolto. “Secondo il mio parere anche sei mesi fa sarebbe stato tardi per i vari test” le parole di Picozzi.
A Pomeriggio 5 viene affrontato il caso di Emanuela Orlandi: il 22 giugno di 29 anni fa la ragazza scompariva in un giorno qualsiasi. Vengono ripercorse le ultime ore della vita della ragazza: prima di scomparire aveva chiamato a casa dicendo che un uomo le aveva offerto un lavoro come modella e lei aveva deciso andare a verificare. Sua sorella aveva provato a dissuaderla ma non c’è nulla da fare. Alle 19,00 del 22 giugno Emanuela viene vista per l’ultima volta viva, da quel momento di lei più nessuna traccia. In collegamento da Roma Pietro Orlandi, il fratello do Emanuela che in questi anni ha cercato in tutti i modi di avere sue notizie. “Da 29 anni siamo accompagnati dalla volontà di non fare chiarezza della gente che ci circonda, il potere è arrogante ma noi abbiamo voglia di conoscere la verità. La prova della morte non c’è mai stata, il nostro dovere è quella di cercarla viva” sono queste le parole del fratello della ragazza. La Viero ricorda l’intervista di Alì Agcia che qualche giorno fa ha dichiarato che la ragazza sarebbe viva, sta bene e si troverebbe in Turchia. Sarebbe infatti stata usata come merce di scambio per la sua liberazione. L’uomo che ha sparato al Papa Giovanni Paolo II ha anche detto, parlando con Pietro Orlandi, che la via per trovare la verità sarebbe stata in un legame con il Vaticano ma che nessuno avrebbe dovuto metterlo in mezzo. Continua alla pagina seguente.
Ancora una volta invece Pietro Orlandi non usa mezzi termini e conferma quelle che sono le sue idee: la verità c’è chi la conosce ma nessuno vuole parlare e raccontare quello che è successo. Qual è la cosa che ha fatto più male alla famiglia Orlandi? “La cosa che più mi ha fatto male è sapere che il Vaticano non ci era vicino. Io sin da piccolo ho giocato nei giardini vaticani come se fossero casa mia… Ci hanno detto che hanno sempre collaborato in passato, forse lo hanno fatto ma non fino in fondo. La vita di una persona vale di più di segreti e pezzi di carta. Il mio auspicio è quello di non arrivare a 30 anni senza sapere nulla, spero che prima dell’anno prossimo si sappia qualcosa in più” queste le parole di Pietro Orlandi.
Si torna all’attualità con il caldo torrido che attanaglia l’Italia e con lo sciopero dei mezzi pubblici che sta mettendo in crisi le grandi città. Sciopero di 24 ore in tutta Italia con i pendolari messi a dura prova non solo per l’afa ma anche per i disagi provocati dalla mancanza di mezzi pubblici. Situazione meteo: nelle prossime ore farà ancora caldo, la cappa di caldo non ci abbandonerà.