Nella seconda puntata del nuovo talk show di Rai Tre, Leader, condotto da Lucia Annunziata e andato in onda ieri sera, venerdì 25 gennaio 2013, si parla degli ultimi fatti di politica e di economia emersi nelle ultime ore e in particolare di quello che sta succedendo alla Banca Monte dei Paschi di Siena, oltre che del piano lavoro presentato in mattinata dalla segretaria della Cgil Susanna Camusso e di alcune tematiche relative alle prossime elezioni. Tra gli ospiti presenti ci sono alcuni rappresentanti della coalizione guidata dal Partito democratico come Alessandra Moretti, Guglielmo Epifani, Massimo Mucchetti, Bruno Tabacci e Giorgio Ariaudo, quest’ultimo ex esponente della Fiom. Inoltre, nel piccolo studio allestito per questo programma trasmesso in diretta ci sono anche alcuni esponenti del modo delle banche, del mondo imprenditoriale e qualche giornalista, come il vice direttore di Libero Franco Bechis.
La trasmissione inizia con Lucia Annunziata che nella piazza antistante Montecitorio dà spazio al comitato “Mi illumino di meno” che come ogni anno chiede a quanti hanno a cuore il tema del risparmio energetico, di spegnere le luce il 15 febbraio alle 18:00 per segnalare quanto sia cruciale questa problematica. Il promotore, che è uno dei presentatori della trasmissione Caterpillar in onda sui canali Rai, chiede perché nel corso di questa campagna elettorale non ci sia stato ancora un partito che abbia sollevato il problema del risparmio energetico, dell’eco-sostenibilità, delle energie rinnovabili e così via. Tematica che in questo momento evidentemente non desta grande interesse, considerato che i riflettori sono puntati sulle vicende politiche ed economiche italiane.
La discussione incomincia proprio dalla questione riguardante il caso della Monte dei Paschi di Siena emersa nella sua drammaticità negli ultimi giorni, anche se poi, come sottolineano alcuni degli ospiti, era un qualcosa che si sapeva già da un bel po’ di tempo. Su questo argomento viene mandato in onda il filmato nel quale viene riportato l’intervento fatto in mattinata dal professor Mario Monti che dalla trasmissione radiofonica Radio Anch’io ha attaccato il Partito Democratico sulla questione riguardante il buco di 14 miliardi di euro evidenziatosi nel bilancio del Monte dei Paschi di Siena e che i dirigenti avevano coperto facendo risultare addirittura un attivo di circa 300 milioni di euro. Lo Stato ha deciso di salvare la Banca senese con aiuti per un totale di 3,9 miliardi di euro acquistando obbligazioni emesse dallo stesso ente. Questo ha provocato la protesta di tanti cittadini che hanno visto i propri risparmi con cui hanno pagato la salatissima tassa sugli immobili (Imu) essere destinati a salvare una banca rea di aver sperperato denaro. Monti dice che è giunto il momento di spezzare questi legami tra politica e banche. Dallo studio i vari esponenti presenti, a partire da Mucchetti, ricordano che se è successo questo non è colpa del Partito democratico, bensì della classe dirigente della banca che evidentemente non ha saputo fare al meglio il proprio lavoro. Su questo argomento c’è un duro scontro verbale tra lo stesso Mucchetti e il vice direttore di Libero Franco Bechis che attacca duramente il Pd.
Vengono poi evidenziati vari aspetti della questione come quella che vede una sorta di protezionismo e di gestione particolare di questa banca soprattutto in funzione di quelle che sono le forze politiche locali e che praticamente va avanti sin dal Rinascimento. Si passa poi a parlare della questione del lavoro.
L’argomento viene introdotto con un servizio in cui viene rimarcato come negli ultimi due giorni siano stati presentati due piani di lavoro, uno dal presidente di Confindustria Squinzi, l’altro dalla Cgil. Molti in studio non sono d’accordo con entrambi i piani. Il problema è che in Italia la disoccupazione è aumentata nel corso degli ultimi due anni in maniera esponenziale arrivando a toccare il 12% con i giovani che fanno particolare fatica, visto che la percentuale di disoccupazione di questa fascia è arrivata al 37%. Una possibile ricetta per mettere un freno a tutto ciò e quindi invertire la tendenza è quello di dare supporto alle azienda, ma non con contributi che il più delle volte sono stati soltanto incassati senza dar luogo a investimento bensì offrendo sgravi su lavoratori assunti a tempo indeterminato principalmente e poi anche su quelli a tempo determinato.
A questo punto Lucia Annunziata insieme ai due sindacalisti, Epifani e Ariaudo, si portano nella piazza antistante Montecitorio nella quale ci sono ad attenderli alcuni lavoratori di tre aziende italiane in difficoltà, la Micron, la Irisbus e la Richard Ginori. I lavoratori sono intervenuti per chiedere delle possibili soluzioni ai due sindacalisti che molto probabilmente a partire dal prossimo mese di marzo dovrebbero far parte del nuovo Parlamento italiano.
Si passa poi a parlare della questione relativa agli F35 che secondo molti erano un investimento da evitare in un momento in cui c’è grande difficoltà nel reperire le risorse per mandare avanti la macchina amministrativa. Il dibattito è acceso tra il pubblico che vuole vederci più chiaro e i rappresentanti del Pd che difendono la linea del loro leader Pierluigi Bersani, che ha espresso nei giorni scorsi come la sua priorità sia il lavoro.