Questa sera andrà in onda su Canale 5 la settima puntata de Le tre rose di Eva 2. I fedeli telespettatori della fiction Endemol sono ancora scossi da quello che hanno visto la scorsa settimana: Alessandro ha tradito Aurora con Veronica. Ma sembra che di colpi di scena ne vedremo ancora, anche perché Elisabetta, la signora di Pietrarossa, che abbiamo scoperto essere madre della Torre e di don Lorenzo, intende portare avanti la sua vendetta contro chi le ha fatto del male in passato. Per capire cosa potrebbe accadere abbiamo intervistato Simon Grechi, lattore che dà il volto al parroco di Villalba.
Descrivici un po don Lorenzo. Quanto cè di tuo in questo personaggio?
Don Lorenzo ha dei grossi conflitti interni, diviso a metà tra lamore per la missione della fede che sente viva in lui e lamore che lo lega alla sua famiglia e in questo cè qualcosa di me; è stato quindi molto interessante interpretarlo. Non lo vedo come un personaggio negativo, anzi penso sia una figura che nel corso della storia ha un progresso verso il bene, facendo ciò che egli ritiene la cosa migliore, il che lo porterà a provare non pochi sensi di colpa e ad affrontare perdite e situazioni molto forti. Nasce come personaggio debole – e in questo cè molto della mia persona -che poi prende coraggio e compie gesti importanti – e anche in questo mi riconosco, giocando sui miei punti di forza.
Comè stato interpretare un sacerdote?
Non avevo mai interpretato un parroco e quindi tutto quello che riguarda la parte estetica della cerimonia e del portamento dellecclesiastico lho imparata da un sacerdote con cui sono stato a contatto un mese e ho così cercato di memorizzare i riti e i gesti con i quali ci si approccia ai fedeli. Insomma, cè qualcosa di mio in don Lorenzo, ma con la tonaca indosso bisogna sempre rispettare una certa liturgia. Penso comunque di essere stato abbastanza credibile come parroco
Tu sei tra le new entry nel cast di questa seconda stagione. Comè stato entrare in un gruppo di attori già affiatato?
A livello personale conoscevo già Euridice Axen (Veronica Torre) e interagisco molto con lei nella serie. In generale non ho avuto alcun problema di inserimento, ma il set è un circo in perenne movimento e non cè quasi il tempo materiale per rapportarsi personalmente, presi dal lavoro e dai limiti temporali da rispettare.
A proposito di ritmi lavorativi, questa seconda serie è molto lunga (addirittura 14 puntate contro le 12 della prima stagione). Questo si è fatto sentire sul set? Il risultato finale riuscirà a essere avvincente per i telespettatori lungo tutto larco delle puntate?
I ritmi sono serrati. Viviamo in un periodo in cui per questi tipi di format non si può perseguire purtroppo la massima qualità perché non cè la possibilità di farlo. Ma il cast de Le tre rose di Eva 2 ce lha messa ovviamente tutta per offrire ai suoi fan una storia ben fatta e sempre avvincente. ovvio che se una persona avesse a disposizione un mese di tempo in più e ben chiaro liter del proprio personaggio il risultato sarebbe migliore. Noi attori cerchiamo di dare il massimo in situazioni in cui si corre, per far rendere al meglio il prodotto.
Nella precedente puntata abbiamo scoperto il legame di sangue di don Lorenzo con Elisabetta (sua madre) e Veronica (sua sorella). Lui però sembra diverso da loro, è come se si facesse più scrupoli nel portare avanti il piano di vendetta della signora di Pietrarossa.
Dal punto di vista recitativo don Lorenzo è un personaggio che mi ha affascinato in quanto si vede poco, ma è assolutamente positivo. Da piccolo è scappato da una situazione familiare che non aveva la forza di affrontare e ha trovato rifugio nella fede che gli ha permesso di riscattarsi dentro. Trovata la pace interiore, non riesce comunque a staccare il cordone ombelicale e per amore della madre si trova in una situazione nella quale è portato ad assecondare la famiglia. Ma, essendo una persona fondamentalmente buona, alla fine andrà a rompere con i suoi legami più forti e farà quello che secondo lui è il bene, cercando così di riscattarsi e purificarsi.
Don Lorenzo c’entra qualcosa con il misterioso uomo con mantello e cappuccio che abbiamo visto aggirarsi per Primaluce nella scorsa puntata?
Diciamo che in queste puntate hanno dato degli elementi che sicuramente portano a trarre delle conclusioni che però hanno diverse interpretazioni, tutte valide. Comunque sì, posso dire che c’è un legame…
Nella scorsa puntata don Lorenzo ha celebrato i funerali di Viola Camerana. Lo vedremo dare ancora l’ultimo saluto a qualche altro personaggio oppure celebrare un atteso matrimonio?
Non farà più funerali, ma sicuramente celebrerà un altro evento abbastanza importante. E se non è un funerale…
In questa seconda stagione sembra esserci una forte componente “mistery”. Non ti chiediamo di rivelarci tutto, ma dacci almeno un indizio. La soluzione si trova a Pietrarossa? È lì che bisogna tenere gli occhi puntati?
È vero, quando il “menù” tende un attimo ad appiattirsi si inserisce questa trama che mi vede coinvolto che trascina la sceneggiatura e porterà alla luce un sacco di cose su Villalba. E posso dire che nelle prossime puntate questa linea rossa si farà sempre più marcata, svelando gli scheletri negli armadi del posto e delle famiglie che lo popolano. Quindi sì, occhi ben puntati su Pietrarossa, la vera protagonista della serie.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
A novembre dovrei partecipare a una nuova serie, ma non posso svelare di più sul mio personaggio e sul progetto perché è ancora tutto da definire. A marzo debutto a teatro a Roma (poi tappa a Bologna) con lo spettacolo Le tre sorelle meno una scritto da Michel Heim, una sorta di commedia-farsa che rivisita la storia originale Tre sorelle di Cechov, dove affiancherò Erica Blach e Sandra Milo.