Questa sera, mercoledì 15 maggio, Rai Due trasmette alle 21.05 in prima tv il film Karate Kid – La leggenda continua. Si tratta di una pellicola del 2010, diretta da Harald Zwart, considerata il quinto atto della serie iniziata nel 1984 da John G. Avildsen, con Pat Morita e Ralph Macchio in qualità di interpreti. Questa volta nel cast troviamo Jaden Smith, figlio di Will Smith, e Jackie Chan. Il film ha avuto buoni esiti di incasso e critiche abbastanza favorevoli, anche in virtù della consueta bravura di Jackie Chan. L’attore di Hong Kong è uno dei più famosi in assoluto per quanto concerne il cinema d’azione, con un ruolino composto da oltre cento pellicole girate. Il film diretto da Harald Zwart, già noto per la regia di La Pantera Rosa 2, dovrà scontrarsi nella stessa fascia oraria con una concorrenza agguerrita. Su Rai Uno va in onda Il commissario Montalbano, su Rai Tre ci sarà una nuova puntata di Chi lha visto?, su Rete 4 la finale di Europa League che vedrà scontrarsi Chelsea e Benfica, su Canale 5 andrà in onda la prima puntata di Come un delfino 2, mentre su Italia 1 si potrà vedere il film Svalvolati on the road.
Ma veniamo alla trama di Karate Kid – La leggenda continua: Dre Parker (Jaden Smith) è un ragazzino costretto a trasferirsi in Cina al seguito della madre, dopo aver perso il padre. Quando riesce a fare amicizia con una coetanea, Mey Ying (Wenwen Han), si ritrova a doversi scontrare con ostacoli di carattere culturale, causati in particolare dalle difficoltà frapposte dal padre di lei, e con un bulletto locale, Cheng (Zhenwei Wang), il quale già esperto di arti marziali e colto da un attacco di gelosia, non ha eccessive difficoltà a batterlo. In soccorso di Dre, arriva però il signor Han (Jackie Chan), curatore della manutenzione del suo condominio che prima lo salva da una aggressione di gruppo degli amici di Cheng e poi decide di insegnargli il kung fu, di cui è un maestro, per aiutarlo a farsi valere.
La resa dei conti tra i due ragazzini, avverrà durante un torneo cui Dre è costretto a partecipare per potersi liberare delle attenzioni del rivale e nel corso del quale riesce ad avere la meglio grazie agli insegnamenti del suo istruttore, incentrati non tanto sulle mosse quanto sul lato filosofico delle arti marziali.