Nonostante il cast, che annovera tra i suoi membri Antony Hopkins, Jude Law e Rachel Weisz, Passioni e desideri si inserisce nella lista dei film perdibili in quest’estate calda e scarna di storie meritevoli. Soprattutto quando si tratta di avventure sentimentali come questa. Tutto ha inizio a Vienna, dove una giovane donna si mette nelle mani di un fotografo a luci rosse per iniziare a lavorare come escort. Si avvicendano una serie di eventi che attraversano il mondo passando da differenti città e collegando tra esse diverse persone. Come fossero unite da un unico grande destino.
Si parla di tradimenti, ovviamente. Di matrimoni splendidi che si reggono sulla menzogna, di padri che cercano figli lontani da tempo, di giovani donne coraggiose al punto da lasciare la propria patria per seguire l’uomo che amavano. Di amore a pagamento per guadagnare abbastanza da colorare una vita grigia e vuota. Di religioni che impediscono un certo tipo di amore. Passioni vissute, insomma, e desideri consumati. Sia concretamente che già solo come proiezione in una vita futura destinata a non esserci.
Passioni e desideri è un film del tutto mediocre. Fornisce spunti, certo, ma non ha una direzione precisa verso cui accompagnare lo spettatore. , più che altro, un insieme di quadri al cui centro ci sono certamente passioni e desideri, ma senza che ne venga indagato il significato. Non è necessario, per essere profondi nellaffrontare questa tematica, essere drammatici.
Anche con leggera ironia si può smascherare questo lato della vita che riguarda ognuno di noi. Qui, invece, manca uno sguardo su cause e conseguenze e il film è un insieme di riquadri in cui lamore è rappresentato in modo del tutto semplice e superficiale.
Tutti i personaggi sono schiavi di impulsi irrefrenabili. Tutti tranne uno, uno stupratore che ha pagato in galera i suoi errori e ora è diretto in un centro di recupero. Per sua volontà. Lui, in qualche modo – vogliamo essere dei provocatori – rappresenta l’unico motivo di interesse.
C’è molta tensione nelle scene che lo vedono protagonista. È l’unico che resiste a se stesso, alla sua natura malvagia, che ora sa può fare del male. È un paradosso assistere alla sua forza interiore, mentre gli altri cedono ai piaceri della carne.
Qual è il significato? Che l’amore uccide? Che distrugge i rapporti? Che l’amore felice non esiste, ma solo quello macchiato da menzogne e tradimenti? Speriamo davvero di no.