Sono recentemente usciti entrambi dal carcere: lei, soprannominata la mantide, Katharina Miroslawa, dopo tredici anni di galera. Lui, Witold Kielbasinski, il marito, condannato a 24. Una storia cupa e ancora piena di misteri che risale ai primissimi anni novanta quella incentrata sull’omicidio dell’imprenditore Carlo Mazza. Secondo le accuse la coppia aveva progettato tutto insieme per mettere le mani sui soldi del Mazza, lei la mente e lui il braccio. Adesso, intervistato ieri sera a Quarto grado, l’ex marito della “mantide” scagiona del tutto Katharina: fu solo colpa mia, ha detto, ero accecato dalla gelosia. L’uomo ha anche smentito che la ex moglie sapesse della polizza sulla vita del Mazza che avrebbe spinto la donna secondo le accuse a organizzare l’omicidio. “Verso Carlo Mazza provavo un odio incredibile. Non era che un playboy, che usava Katharina come un giocattolo. Volevo venire in Italia per chiarire le cose, volevo che Mazza lasciasse in pace Katharina” ha detto Witold. L’uomo ha spiegato poi che non era sua intenzione uccidere: era armato, ha spiegato, perché Mazza era un uomo grande e pericoloso. Lo ha spintonato e insultato, ha detto, ha minacciato la moglie e il figlio e lui, spiega, ha perso la testa e ha sparato.