“Basta!” e “grazie”. Sono queste le due parole che più di tutte vengono in mente guardando una puntata di Striscia la Notizia. Lo scrive l’editorialista de L’Espresso Riccardo Bocca in una recensione twittata proprio sul profilo del tg satirico di Antonio Ricci. Di fronte a tutti gli scandali, i soprusi, le truffe e quant’altro, “Basta!” è la reazione obbligata al primo impatto guardando Striscia, scrive Bocca che addirittura si scusa con Ricci “perché in passato ho criticato Striscia la notizia e ciò che rappresenta, ossia quel misto di qualunquismo aggressivo e conformismo ideologico che ha fatto la sua fortuna”. Però “mi sbagliavo eccome”, perché “il tempo e la realtà, nel frattempo, hanno dimostrato quanto la nazione sia incatenata ai suoi antichi mali”. Che sono sempre gli stessi, cioè “una corsa senza freni tra mascalzonaggini e sciatterie, vergogne e contrappunti grotteschi. Merce che sarebbe da rifiuto istantaneo, se i protagonisti di cotanto scempio non fossimo noi stessi”. Dopo i tanti “basta!”, aggiunge Bocca, “tocca anche sibilare con coerenza un grazie. Perché è feroce, il despota ridens Ricci, nel non mollare la presa sulla realtà, e nellimpacchettarla con cinismo per produrre share”. Certo, conclude, “la raffinatezza, certo, alloggia da unaltra parte, lontana mille miglia dagli stacchi e spacchi delle due veline, ma anche senza questo lusso Striscia merita rispetto: sia come barometro delleterno presente, sia come specchio non deformato della catastrofe in corso”.
Continua a far parlare il servizio visto qualche giorno fa a Striscia la Notizia sui particolari movimenti dei dipendenti della Prefettura di Matera che, dopo aver timbrato il cartellino (il proprio e in alcuni casi anche quello di un collega), lasciavano il posto di lavoro per dedicarsi ad altre attività (come pausa caffè, passeggiata e tappa al supermercato per un po di spesa). Ecco, nonostante l’interessante contenuto del servizio, cè chi ha preferito fermarsi sulla forma con il quale è stato presentato: come fa puntualmente notare un utente sulla pagina “Italians” di Beppe Severgnini sul Corriere della Sera, risulta che gli impiegati assenteisti hanno “beggiato” il cartellino. Il termine è stato ripetuto decine di volte durante il servizio, fa notare ancora il preciso utente (evidentemente non interessato alla notizia in sé) il quale spiega di essere abituato a timbrare e non a beggiare. Litaliano, si legge ancora, “è una lingua bellissima che non merita di essere sfregiata e deturpata in questo modo sciocco e giocondo. La televisione a volte fa di tutto per risultare grottesca e diseducativa”.
Oggi, lunedì 27 ottobre 2014, alle 20.40 su Canale 5 andrà in onda un nuovo appuntamento con il tg satirico condotto da Michelle Hunziker e Ezio Greggio e ideato da Antonio Ricci, Striscia la notizia. Gli ascolti dellultima puntata, trasmessa sabato 25 ottobre 2014, hanno avuto uno share del 17.13% totalizzando 4.079.000 telespettatori, che si sono mantenuti dunque buonissimi dopo il record segnato venerdì sera. Vediamo di cosa si è discusso nellultimo appuntamento. Ezio Greggio ironizza sulla lettera inviata dall’UE, che ha chiesto chiarezza all’Italia sulla manovra, augurandosi che la risposta sia in italiano e non in inglese (in riferimento alle non eccellenti conoscenze dell’inglese mostrate dal premier Renzi), altrimenti c’è il rischio che gli altri paese ci dichiarino guerra e sulla possibile fine anticipata dei servizi sociali di Silvio Berlusconi per buona condotta (“Presto Berlusconi sarà libero e potrà tornare in tv, finisce la sua pena, ricomincia quella degli italiani”). Michelle Hunziker, nel momento dedicato ai selfie, mostra alcune segnalazione inviate dai telespettatori, in cui Mr Bean, Anna Mazzamauro e Lilli Gruber sono stati immortalati con la “boccuccia”. Mr. Neuro ha parlato dell’Enam, un ente nazionale che assisteva gli insegnanti della scuola primaria e dell’infanzia, soppresso nel 2010. Gli insegnanti, tuttavia, continuano a pagare i contributi all’ente, trattenuti in busta paga, un importo di 9 euro al mese che frutta allo stato, complessivamente 40 milioni di euro all’anno. L’inviato ha provato a chiedere spiegazioni al Ministero dell’Istruzione, ma non è stato ricevuto. Dopo il servizio mandato in onda un po’ di tempo fa, l’inviato Valerio Staffelli è tornato ad occuparsi del fenomeno del ghiaccio sporco nei bar e nei locali, che, analizzato in laboratorio, ha mostrato una carica batterica fino a 100 volte superiore del limite consentito dalla legge. Giuseppe Olivetti, membro dell’associazione europea dei produttori di ghiaccio confezionato, ha spiegato che ciò dipende dalla scarsa manutenzione delle macchine del ghiaccio dei locali, e dallo stoccaggio effettuato dagli esercenti, che in alcuni casi viene effettuato in buste della spesa o sacchi neri della spazzatura. Luca Abete si è recato a Casamare, frazione a metà tra i comuni di Cellole e Sessa Aurunca (provincia di Caserta) dove centinaia di famiglie non hanno ancora un sistema fognario e l’acqua potabile. I bisogni idrici vengono soddisfatti tramite pompe elettriche, che attingono acqua dal sottosuolo. L’inviato ha chiesto spiegazioni al sindaco di Cellole, che ha dichiarato di aver completato i lavori necessari. Il sindaco di Sessa Aurunca ha spiegato che i lavori verranno completati entro il 2015. Il mago Casanova si è recato a Galliera, in provincia di Bologna, dove le panchine di un campo da calcio sono ricoperte di tettoie in Eternit, materiale nocivo per la salute, in evidente stato di degrado. Il sindaco di Galliera Anna Teresa Vergnana ha promesso la rimozione delle tettoie entro un arco di tempo di massimo 15 giorni. Per la rubrica “Paesi e paesaggi”, Davide Rampello si è recato a Corna Imagna (provincia di Bergamo), comune a 25 chilometri dal capoluogo di provincia, in valle Imagna, alle pendici del Resegone, un territorio ricco di boschi, pascoli, architetture e cibi, dove è stato inventato lo stracchino. Edoardo Stoppa si è recato invece a Molfetta (provincia di Bari) per parlare di un’aula del Liceo Scientifico Albert Einstein, abbandonata in quanto colonizzata da decine di migliaia di api. L’apicoltore Lello Carone ha mostrato come sia possibile allontanare le api, che ricoprono un ruolo importante (lo stesso Einstein dichiarò che nel caso le api si estinguessero, al genere umano resterebbero solo 4 anni di vita) negli ecosistemi, senza nuocere loro, con l’utilizzo di appositi aspiratori.