Ieri sera è andata in onda su Rai Tre alle ore 21:05 una nuova puntata de La Grande Storia, intitolata La Chiesa oggi: da Medjugorie alle terre di confine. Per rivederla cliccate qui. Il film-documentario, che si compone di due parti, si propone di raccontare al pubblico televisivo differenti esperienze religiose vissute da fedeli con storie diverse e situati in luoghi anche molto distanti tra loro, ma che possiedono il comune denominatore della fede. Nel primo film documentario, intitolato Medjugorie. La storia e la fede, e realizzato da Fania Petrelli, viene raccontato quello che sicuramente può essere definito il fenomeno religioso del secolo, quello di Medjugorie, paesino della Bosnia-Erzegovina del sud che ha cominciato ad essere teatro di apparizioni mariane a partire dal 24 giugno del 1981 e che da allora ha attratto sulla collina in cui la Madonna si è manifestata circa 30 milioni di persone, tra fedeli e magari anche semplici curiosi, ma che ha anche generato un numero molto ingente di conversioni. Tutto iniziò in una calda giornata di giugno di più di trent’anni fa, quando Ivanka Ivankovic e Mirjana Dragicevic, due ragazzine che si trovavano lì in vacanza, vedono apparire su una collinetta appena fuori dal piccolo paese che conta solo pochi abitanti una figura femminile, nella quale riconoscono la Madonna, che parla loro e si presenta come Regina della Pace intenzionata a portare avanti con le sue visite l’opera di persuasione iniziata a Lourdes e proseguita a Fatima. La notizia delle apparizioni mariane si diffonde in tutto il piccolo paese e un flusso incessante di pellegrini comincia a riempire la collina: tra coloro che sono accorsi, la Vergine Maria sceglierà di manifestarsi ad altri quattro ragazzi. Il fenomeno di Medjugorie non è ben visto però dal regime del generale Tito, che vede in esse qualcosa di sovversivo, un pericolo per l’ordine pubblico, e sembra essere fortemente scettico sull’attendiilità dei sei ragazzi, che vengono interrogati diverse volte ma che non sembrano essere minimamente intimoriti dal dover raccontare ciò che hanno visto. Col crollo del regime comunista, la Jugoslavia si trova poi ad essere dilaniata dalla guerra scoppiata tra le varie etnie presenti nel paese, ed è davvero stupefacente vedere come la cittadina di Medjugorie venga sorprendentemente risparmiata dalle bombe e continui ad essere metà di arrivo di un grande flusso di fedeli. Nonostante la grandezza del fenomeno, la Chiesa cattolica non ha voluto ancora pronunciarsi su di esso: nonostante l’istituzione di commissioni teologiche e indagini scientifiche, né papa Giovanni Paolo II né Benedetto XVI hanno detto l’ultima parola sulle apparizioni mariane del paesino. Attualmente il pronunciamento è stato affidato a papa Francesco, che ha in mano il rapporto scritto dalla commissione istituita nel 2010 da papa Ratzinger e guidata dal cardinal Camillo Ruini. I dubbi della Chiesa, però, a quanto pare non riescono a scalfire la fede di donne e uomini che continuano ad affluire a Medjugorie, i quali sembrano divenire più numerosi da un anno all’altro e giungono, speranzosi, da ogni angolo del pianeta, non soltanto per chiedere miracoli ma anche soltanto nella speranza di avere confronto. Di ciò danno testimonianza nella trasmissione alcuni pellegrini, che hanno provato la sensazione di pace che, a quanto pare, pervade tutti coloro che provano a salire l’irto sentiero che porta al Podbro. Nel secondo docu-film, intitolato invece la Chiesa altrove e realizzato da Maite Caprio con la consulenza di padre Federico Lombardi, Andrea Riccardi e Alberto Melloni, si parla del Cristianesimo vissuto in luoghi come la Turchia, la Siria, l’Uganda e l’Etiopia, posti certamente lontani dal Vaticano in cui la Parola di Dio è arrivata in tempi relativamente recenti, portata dall’instancabile opera di missionari. Il cristianesimo in questi luoghi viene raccontatato partendo dalla Siria e dall’esperienza di padre Paolo Dall’Oglio, il gesuita che ha rifondato la comunità cattolico-siriaca di Mar Musa, divenuta in seguito punto d’incontro da persone di religione islamica e seguaci del cristianesimo: probabilmente l’intervista è l’ultima del padre gesuita, che è stato rapito nel mese di luglio del 2013. Il sentimento cristiano viene raccontato a partire da alcune parole d’ordine come Carità e Martirio, entrambe testimoniate dall’opera di uomini e donne che si sono impegnate in prima linea, conformando la loro intera esistenza agli insegnamenti di Dio. Tra questi c’è sicuramente Laura Girotto, che ha intrapreso l’attività di missionaria nel 1983, e che in Etiopia ha dato vita ad un centro di accoglienza che oggi si prende cura dell’educazione di più di seicento ragazzi, dopo aver trovato al suo arrivo un paese martoriato dalla guerra in cui ancora la donna sembra versare in condizioni particolarmente sfavorevoli e dove l’educazione delle nuove generazioni apprare come l’unica strada percorribile verso il cambiamento. Il Martirio, invece, è testimoniato dall’esperienza di padre Andrea Santoro, che da Roma arrivò in Turchia facendosi strumento di dialogo tra cristiani e musulmani, in un paese a maggioranza islamica che non proibisce legalmente la conversione al cristianesimo, ma che di fatto discrimina la minoranza cristiana. Il prete fu ucciso nel 2006 a Trebisonda, mentre era intento a pregare. La puntata si conclude con l’esperienza di due sorelle che fanno parte della Congregazione chiamata Figlie della Chiesa, che a tutt’oggi rappresenta la sola presenza cristiana nella città di Tarso, che conta circa duecentomila persone di religione musulmana.