Durante la puntata di oggi, 4 dicembre 2015, si tornerà a parlare a Quarto Grado anche del caso di Roberta Ragusa. Questo ha subito delle evoluzioni con la lettera anonima indirizzata a Chi l’ha Visto? programma della Rai. In questa si spiega come l’autore sia convinto della cremazione della donna e come sia sorpreso del fatto che gli inquirenti abbiano abbandonato questa pista. Inoltre l’anonimo sottolinea che sa alcuni particolari importanti sul caso Ragusa e che li rivelerà solo se questa letterà sarebbe stata letta in diretta televisiva. Al momento non è ancora chiaro chi abbia potuto inviare questa lettera alle trasmissione di Federica Sciarelli, fatto sta che il caso non è ancora chiuso da quando il 14 gennaio del 2012 la donna ha fatto perdere tracce di sè. Sposata e con due figli viveva a San Giuliano Terme dove era gestore di una scuola guida. Sicuramente durante la puntata di oggi di Quarto Grado saranno svelati nuovi particolari che potrebbero portare finalmente alla scoperta di un caso che rimane ancora avvolto dall’oscurità.
Tra i casi discussi oggi, 4 dicembre 2015, da Quarto Grado ci sarà anche quello legato a Riccardo Viti. L’uomo di 55 anni è stato accusato di aver ucciso una giovane prostituta rumena e di averla poi crocifissa a Ugnano. Sarà presente in studio la madre dell’uomo, chiuso in isolamento fino al giudizio finale del processo, per cercare di difendere suo figlio e spiegare cosa possa essere accaduto quella notte. Come riporta Il Tirreno, la definizione del pm Canessa nei suoi confronti lascia poco spazio a una difesa. Parla di un uomo molto lucido e abituato a incontri occasionali a pagamento. Inizialmente si rivolgeva a escort di lusso, arrivando anche a pagare 150 euro a prestazione, fino però a cercare di risparmiare il più possibile andando in strada. Il pubblico ministero spiega che finchè le donne erano tranquille l’uomo non cercava altro, ma quando queste reagivano scappava via. Si parla anche di una tendenza sadica che vedeva l’uomo appagato solo quando vedeva soffrire qualcuno.
Torna il consueto appuntamento del venerdì sera su Rete 4 con la trasmissione Quarto Grado condotta da Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero. Andiamo a vedere quali sono le anticipazioni della serata di oggi per capire su cosa verterà la puntata. Grande attenzione sul caso della prostituta ”crocifissa” a Ugnano il cinque maggio che ha visto mettere in isolamento Riccardo Viti fino all’udienza. La madre dell’uomo parlerà a Quarto Grado rompendo per la prima volta il suo silenzio. Si parlerà di Roberta Ragusa, caso appena chiuso con l’accusa da parte degli inquirenti ad Antonio Logli. Il marito avrebbe anche cercato di diminuire l’importanza dei testimoni, uno su tutti Loris Gozi. Ci sono delle novità sul caso di Yara Gambirasio e sulle dichiarazioni di Massimo Bossetti che presentano diverse incogruenze nella spiegazione sul perchè fosse presente proprio quella sera sul luogo dell’omicidio. Approfondirà il discorso il settimanale a cura di Siria Magri che farà capire come il punto focale della vicenda ruoti attorno al luogo del ritrovamento del corpo della giovane ragazza. Clicca qui per il video di anticipazioni.
Prima di assistere alla nuova puntata del programma di Rete 4 ”Quarto Grado” andiamo a vedere cosa è accaduto la settimana scorsa. La trasmissione è iniziata con il racconto da parte di Gianluigi Nuzzi di quanto gli sta accadendo nel processo al quale è sottoposto per i contenuti del suo libro ‘Via Crucis’. Il giornalista rischia 8 anni di carcere se sarà giudicato colpevole. Veronica Panarello è crollata per paura dell’ergastolo? Meluzzi ha spiegato che questa donna è certamente fragile e dalle sue parole si evince confusione. Lei ha detto anche al marito che in quella circostanza non era sola. Tutti sanno che il mistero resta quello del movente dell’omicidio. Cosa potrebbe aver visto Lorys? Chi c’era davvero con Veronica? I suoi ricordi che ora ha ricostruito sembrano quasi cinematografici. Quando dice che non era sola è come se facesse allusione a una sua doppia personalità, è come se chiedesse aiuto. Simone Toscano, in diretta da Santa Croce di Camerina (RG) ha spiegato che gli avvocati di Veronica non si pronunciano in merito alla possibilità che venga richiesta una perizia psichiatrica per la donna. Con Alessandra Viero e il professor Picozzi si è cercato di capire quale potrebbe essere la strategia di Veronica. Forse si punta a un vizio di mente? Secondo Picozzi Veronica è la peggior cliente possibile di un avvocato e secondo lui ha cominciato a collaborare solo perché in cella si è vista isolata e ha avuto paura. Ma ci sono delle intercettazioni di quando lui parla col padre al telefono e dice che ha fatto bene a svelare quello che ricorda di quel giorno e racconta di non ricordare di aver fatto qualcosa quella mattina e neanche di aver spostato Lorys da un letto all’altro. L’avvocato ha detto anche che se si arriverà a fare il processo così si dimetterà.
Veronica vorrebbe fare il rito abbreviato, ma Villardita non è d’accordo. Il padre di Veronica non crede che sua figlia abbia ucciso Lorys ma lei continua a insistere sul fatto che non ricorda. Il generale Garofano ha spiegato che questa situazione è paradossale, perché Veronica fa tutto il contrario di quello che farebbe una mamma. Certamente chi ha sofferto più di tutti di questa storia è Davide, il padre di Lorys. Ancora non è stato risolto il mistero relativo alla scomparsa dell’imprenditore Mario Bozzoli. Vicino alla fonderia c’è un cassonetto che tutti i lunedì normalmente viene vuotato. C’è anche una telecamera, ha scoperto l’inviato di Quarto Grado, che potrebbe aver ripreso l’auto che si avvicinò quella sera al cassonetto. Purtroppo non sapremo mai cosa sia stato gettato lì dentro. Presso la ditta che raccoglie i rifiuti è stato spiegato chiaramente che i carabinieri non hanno mai bloccato la raccolta dei rifiuti e se qualcosa era stato gettato lì dentro, sicuramente è stato portato all’inceneritore e bruciato in giornata. Si parla anche di una Punto bianca che la stessa telecamera ha immortalato, un vecchio modello senza copricerchione anteriore destro e dunque facilmente riconoscibile. Secondo la procura Bozzoli non sarebbe mai uscito dall’azienda. Gli inquirenti ritengono che egli sia finito proprio nel forno e ora si indaga per omicidio e soppressione di cadavere. Ilaria Mura Delitalia ha spiegato che quella che il fratello e i nipoti di Bozzoli stavano realizzando non era una fonderia concorrenziale a quella di Marcheno, bensì una ditta che si sarebbe occupata del commercio dei metalli. Un operaio della Bozzoli ricorda di aver visto Mario quella sera che lavorava, il nipote Giacomo e gli atri operai. A volte in ditta Mario e suo fratello litigavano, ma sempre per lavoro, mai per altri motivi. Il giallista Donato Carrisi crede che senza il movente non conosceremo mai la verità perché le prove sono andate perdute. Certamente non è stato utilizzato il cassonetto più vicino, ma uno più lontano. Tra l’altro non ci si vede disperazione, ma sembra tutto molto lucido. Dov’è la disperazione? Anche in un operaio che decide di suicidarsi? Carrisi non ci crede. Una signora ha scritto alla redazione da Ponte di Legno per far sapere che le case nei dintorni alla zona dove è morto Ghirardini quel giorno erano disabitate e anche se avesse gridato nessuno lo avrebbe sentito. Intanto vicino al corpo del povero operaio è spuntata un’altra capsula di veleno. Secondo Carrisi la soluzione è sempre quella più semplice. Probabilmente è successo qualcosa nella fonderia e le indagini nell’immediato sono state gestite male perché non si era preparati a uno scenario del genere. L’ex moglie di Ghirardini sta per arrivare dal Brasile e non crede che l’uomo possa essersi suicidato. A questo punto l’attenzione si sposta su Oscar Maggi, operaio addetto ai forni. Padre Graziano continua a proclamarsi innocente e per lui il processo inizierà fra sette giorni. Carmelo Abbate ha sottolineato la maestria del sacerdote nel farsi del male da solo. Abbate non crede neanche che abbia ucciso Guerrina. Gli avvocati della difesa ci stanno mettendo anche del loro perchè forse continuando a stare zitto sarebbe potuto uscire indenne, invece parlando si starebbe rovinando con le sue mani. Il corpo di Guerrina ancora manca e, come ha spiegato il generale Garofano, questo potrebbe sminuire almeno in parte l’accusa. Certo, elementi ci sono, quindi bisognerà vedere come andrà il processo. Carrisi dice che senza cadavere non si può parlare di assassino, però di bugie complesse ce ne sono state. C’è poi chi porta la bandiera dell’innocenza di Padre Graziano. Si tratta di un parente, un suo cugino, che è fermamente convinto della sua innocenza. In attesa di giustizia, come Guerrina, c’è anche Yara Gambirasio. Dalla sua morte sono passati 5 anni e sotto processo c’è Massimo Bossetti. Gli inquirenti cercano ancora il movente dell’omicidio di Teresa e Trifone Ragone, mentre le indagini vanno avanti anche su questo caso. Unico indagato è Giosuè.