Ieri sera, lunedì 16 febbraio 2015, Rai 1 ha proposto in prima serata la prima puntata della mini serie diretta da Marco Turco, LOriana: un adattamento della vita della scrittrice e giornalista morta nel 2006, Oriana Fallaci. Ecco il riassunto di ciò che è andato in onda: Firenze, 2000. Oriana Fallaci (Vittoria Puccini) si sottopone ad una visita medica che non le dà buone notizie: ha un male molto grave, ma la giornalista non vuole che il medico gliene parli, preferendo sentir parlare di vita e non di morte. Ritornando nella sua casa del Chianti, in attesa di volare nuovamente per New York, i ricordi del suo passato cominciano ad affollarle la mente e a farla ritornare al periodo in cui, ancora ragazzina, nacque in lei la passione per il giornalismo. Arrivata nella sua dimora, la giornalista incontra Lisa (Francesca Agostini), una studentessa mandatale dall’Università di Firenze per aiutarla a catalogare e a mettere ordine tra tutto il materiale accumulato nel corso degli anni: l’accoglienza non è delle migliori, in quanto la studentessa, che ha voluto accettare il lavoro solo per conoscerla, non ha alcuna esperienza di archivi e catalogazione e la cosa manda su tutte le furie la Fallaci. Quando poi la giovane le paventa l’idea di un’intervista, questa rifiuta dicendo che non si concede più ai giornalisti, non avendo molta simpatia per la categoria e per i loro giochetti e domande a tranello, ma quando Lisa ribatte che con lei non avrebbe nulla da temere, la Fallaci le dice che sbaglia, perché un vero giornalista deve esigere dal proprio interlocutore e non accontentarsi mai delle risposte. La donna inizia dunque a raccontare alla giovane del suo rapporto con gli Stati Uniti, paese da lei amatissimo e dove ebbe l’occasione di scrivere il primo romanzo e intervistare registi, attori, duchesse, dicendo però anche come, ad un certo punto, si stufò dei personaggi del jet set e riuscì a convincere il direttore del giornale presso cui lavorava a mandarla in giro per il mondo per poter raccontare la condizione femminile. La Fallaci vola così a Karachi, in Pachistan: siamo nel 1961 e la giornalista si confronta con la dura condizione della donne, costrette a sopportare il burqua, matrimoni combinati e il rischio di essere ripudiate se non si danno dei figli al proprio marito. Queste idee sono in netto contrasto con quelle di Oriana, che non concepisce come la donna debba essere considerata soltanto uno strumento di procreazione. Come racconta a Lisa, però, la vita delle donne è più interessante proprio perché più complicata: Oriana, questo, lo capì quando, nel 1964, ebbe modo di visitare la stazione aerospaziale della NASA e di conoscere gli astronauti che si apprestavano a sbarcare sulla Luna. Nel 1967, invece, la giornalista arriva fino in Vietnam per documentare la sanguinosa guerra in atto e si mostra da subito desiderosa di lasciare Saigon per il fronte, dove c’è ciò che dovrebbe essere raccontato. In Vietnam, la Fallaci conosce un collega che scrive per la France Press, François (Stephane Freiss), e poi riesce nell’obiettivo che si è prefissata, rifiutando però di portare con sé una pistola nonostante attorno a lei la battaglia infuri e preoccupandosi soltanto di descrivere l’orrore della guerra, riuscendo anche nell’intento di raccontarla attraverso le parole di coloro che la combattono, come ad esempio un volontario e un soldato appena convolato a nozze con la fidanzata. Ricordando tutti i soldati incontrati anche attraverso delle foto che poi mostra a Lisa, la giornalista mette implicitamente in risalto l’insensatezza della guerra, che viene fuori anche dalle parole di un prete da lei rievocate nella conversazione con la studentessa di giornalismo e da quelle di un soldato americano precedentemente conosciuto alla base aerospaziale della NASA, che gli racconta come vengono uccisi i vietnamiti, una volta divenuti prigionieri. Tornata viva dal fronte, la giornalista ha l’occasione di incontrare ed intervistare tre prigionieri di guerra a cui è stata sospesa la condanna a morte, non prima però di aver ascoltato gli avvertimenti del generale Loan, che le fa notare come non sarà di certo facile colloquiare con i vietcong. Una volta al cospetto dei prigionieri, la Fallaci si ritrova davanti persone che vorrebbero soltanto tornare fuori a combattere e che hanno accettato di incontrarla nella speranza che potesse fare da mediatrice, anche se poi riesce ad avere una conversazione con un altro dei vietcong, capendo come anche per gli spietati contadini non sia facile uccidere dei civili e sopportare di essersi lasciati alle spalle la vita di prima.
Certamente il duro lavoro condotto dalla giornalista è non facilmente conciliabile con l’idea di essere madre e Oriana se ne rende conto quando, avendo l’occasione di adottare una bimba vietnamita, la giornalista rinuncia, forse proprio a causa della difficile e imprevedibile professione che svolge. Anche quando si trova in compagnia del padre e della madre, nella sua terra, Oriana non riesce ad estraniarsi totalmente da ciò che succede in Vietnam, dove adesso anche Saigon è sotto assedio. Oriana ritorna lì, forse anche per François, che con una lettera l’ha avvertita della situazione: una volta arrivata, apprende che due giornalisti francesi sono stati fatti prigionieri, ma gioisce nel ritrovarsi di fronte il suo François, sano e salvo. Tornando al presente, la Fallaci congeda Lisa dopo la fine della loro prima giornata di lavoro assieme, e la studentessa le chiede se davvero aveva pensato di adottare la bimba vietnamita: la donna risponde che sì, ci aveva pensato sul serio, ma che la cosa le parve inconciliabile col suo lavoro. Soltanto tempo dopo si rende conto di aver fatto l’errore più grande della sua vita: il 2 ottobre del 1968 a Città del Messico, durante le proteste di figli di contadini e di operai, il giorno in cui ebbe paura di morire.
L’Oriana, replica prima puntata 16 febbraio 2015: come vederla in video streaming – Se vi siete persi, o desiderate rivedere, la prima puntata della miniserie che ripercorre la vita di Oriana Fallaci, è possibile utilizzare il servizio di video streaming proposto da Rai.tv per vedere la replica: clicca qui.