Gli ascolti della nona puntata de Le Invasioni Barbariche continuano a essere altamente sotto le aspettative e questa mattina sono stati in molti a far notare suo social che il programma di Daria Bignardi attira sempre meno telespettatori. Questa settimana però gli ascolti de Le Invasioni Barbariche sono migliorati, anche se di poco. Dopo il disastroso 2.1 di share% della puntata precedente, il programma condotto dalla Bignardi ha rialzato un poco la testa riuscendo a raggiungere il 2.53%. Anche i telespettatori sintonizzati su La7 sono aumentati, passando da 459mila a 537mila.
Arrivata alla penultima puntata Daria Bignardi si arrende alla fallimentare stagione delle sue invasioni. Neanche il restyling stilistico della scorsa puntata è servito a risollevarne le sorti, bensì le ha peggiorate vista l’inarrestabile caduta degli ascolti, fermi al 2,1%, ovvero non più di 459mila anime speranzose sintonizzate su La 7. E così la Bignardi metterà fine alle sue pene volando dritta dritta all’ultima agognata puntata, una fine largamente preannunciata per un programma in cui neanche l’ospitata di Renzi tirava più. Forse sarebbe bastato un pizzico di innovazione, una sentita ventata di rivoluzione e non la solita vecchia minestra riscaldata, che non scotta, non stuzzica l’appetito ma viene solo deglutita con la speranza di essere dimenticata in fretta. In questa nona puntata si parte con l’efferata tragicità che irrompe nel quotidiano, con i fatti terroristici che hanno sconvolto Tunisi, per poi abbandonare i toni funesti e dare voce ai diversi ospiti della serata che sembrano distratti o forse annoiati: l’agguerrito Landini ha depositato l’ascia di guerra e appare fin troppo pacato anche quando l’imprenditore gli dà contro, il critico d’arte Philippe Daverio sproloquia a caso del più e del meno senza grande trasporto, Victoria Cabello non ha da dire molto che vada oltre la sua frangia e la Kostner riesce a spettacolarizzare poco la sua infelice vicenda giudiziaria. Le due interviste di coppia risollevano un po’ i toni con la Asti e Ferrara, gli unici a regalarci qualcosa di interessante sulle loro vite e gli immancabili Ale e Franz a fare la loro parte, anche se ormai è troppo tardi per dare un po’ di sprint alla serata. Le interviste scorrono velocemente non perché siano interessanti ma perché Daria non va oltre, si accontenta dell’inutile e irrilevante superficie delle cose (Chiara Temperato).