Rete 4, alle 16,10 di oggi 21 agosto 2015, manderà in onda Brama di vivere (Lust for life), una pellicola drammatica diretta nel 1956 da Vincent Minnelli e George Cukor. La trama del film si snoda lungo poco più di due ore e si basa su un romanzo di Irving Stone, che va a ripercorrere la vita burrascosa di Vincent Van Gogh. La narrazione inizia nel periodo in cui il futuro pittore, interpretato da Kirk Douglas, svolge la funzione di predicatore, per la quale viene però reputato non idoneo dalle autorità religiose. Nonostante questo giudizio, Van Gogh viene comunque inviato in una regione mineraria, quella del Borinage, dove non solo condivide le durissime condizioni di vita dei minatori, ma scopre e accetta la sua vera vocazione, quella per la pittura. Sarà un cugino a sua volta pittore, Anton Mauve (Noel Purcell), a dargli una mano per iniziare a dipingere a L’Aja, fornendogli non solo i mezzi tecnici, ma anche preziosi consigli. In questo periodo di iniziazione, Vincent scopre anche i primi turbamenti amorosi, in particolare per la cugina Kay (Jeannette Sterk), che però lo respinge. Il suo rifiuto spinge il pittore nelle braccia di Christine (Pamela Brown), una prostituta alcoolizzata con un bimbo a carico. Con lei Van Gogh inizia ad accarezzare il sogno di mettere in piedi una famiglia, che però sarà presto distrutto dalle difficoltà economiche e dalla rottura con Anton, la quale lo spingerà a spostarsi a Neuenen, dove il padre svolge le funzioni di predicatore. Il suo modo di vivere, provoca ben presto una nuova rottura, quella coi suoi familiari, spingendolo ancora una volta a partire verso Parigi, dove già vive il fratello Theo (James Donald), che ben presto decide di diventarne il finanziatore. Proprio nella capitale transalpina Vincent scopre gli impressionisti e inizia ad emularli, ritenendo però presto vani i suoi sforzi. Allo stesso tempo, riesce a conoscere i maestri avanguardisti, in particolare Gauguin (Anthony Quinn), il quale lo convince a spostarsi verso il sud, in modo da avere più luce per potersi ispirare nei suoi quadri. Arrivato ad Arles, inizia a disegnare senza sosta, ma anche senza ottenere il successo sperato, nonostante l’aiuto del postino Roulin (Niall McGinnis). Anche Theo continua a finanziarlo, ma le sue tele non riescono a vendere e questo fallimento si riflette in maniera sempre più vistosa sul suo carattere. Sarà lo stesso Gauguin a farne le spese, quando lo raggiungerà e sarà vittima di aspri litigi derivanti dalle diverse valutazioni sull’arte e su molti colleghi, che porteranno infine alla rottura del sodalizio. Quando l’illustre collega lo abbandona, Van Gogh perde letteralmente il controllo di sé e arriva a tagliarsi un orecchio, atto che consiglia un suo ricovero immediato presso il locale manicomio. Nella struttura che lo accoglie il pittore continua comunque a dipingere accompagnato da un infermiere, pur mostrando ancora grande insoddisfazione per la resa dei suoi dipinti. Intanto, però, la critica sembra finalmente essersi accorta della sua grandezza e il fratello, che si è intanto sposato, ha conosciuto un dottore, Gachet (Everett Sloane), il quale potrebbe riuscire a guarirlo. Van Gogh lascia quindi il manicomio e si reca a Auvers-sur-Oise, il paesino dove vive il dottore, per conferire con lui. Postosi sotto le sue cure, continua comunque ad essere afflitto dai disturbi psicologici che infine lo porteranno a spararsi proprio mentre dipinge il suo ultimo capolavoro. Sarà Theo, disperato, ad assisterlo nelle sue ultime ore.