Il più grande sogno è una pellicola completamente italiana che uscirà sul grande schermo il 24 novembre del 2016. Il film, di genere drammatico, è stato realizzato nel 2016 e diretto dal regista Michele Vannucci. Del cast hanno fatto parte attori come Vittorio Viviani, Milena Mancini, Mirko Frezza, Alessandro Borghi e Ivana Lotito. Della sceneggiatura si è occupato completamente Michele Vannucci, della fotografia il suo collega Matteo Vieille, mentre il montaggio è stato affidato a Sara Zavarise. Le musiche sono state gestite completamente da Teho Teardo, mentre della produzione si è occupato Giovanni Pompili della Kino Produzioni. La stessa Kino Produzioni si è presoain carico la distribuzione della pellicola in Italia. Il film dura 97 minuti. Stando alle opinioni degli spettatori e della critica, si tratta di un’ottima pellicola che ha ricevuto una valutazione di 3 stelle sule 5 possibili.
La trama della pellicola ruota completamente intorno alla figura di Mirko, un misterioso personaggio appena uscito dal carcere. Man mano che la pellicola progredisce, si scopre che il ragazzo ha 39 anni ed era stato in carcere da un bel po’ di tempo. Subito egli si ritrova in periferia di Roma, dove viveva prima di essere stato recluso. Da qui iniziano i primi problemi del protagonista, che sa di avere ancora una vita dinnanzi a sé, ma che non sa come potrebbe riempirla. Il contrasto riguarda anche il modo in cui Mirko dovrebbe guadagnarsi da vivere. Difatti il ragazzo vorrebbe lasciarsi alle spalle la propria storia criminale, guadagnandosi da mangiare come ogni cittadino onesto. Mirko lega così con altri personaggi importanti nella storia e viene eletto Presidente del comitato di quartiere in cui abita. Questo gli apre le porte per poter raggiungere la tanto agognata serena esistenza lontano dalle perturbazioni dei criminali. Inoltre, il ragazzo decide di migliorare la vita non solo a sé stesso, ma rendersi utile anche per il quartiere in cui egli vive, lavorando così per la comunità. Il suo più grande sogno diventa proprio questo: migliorare, lavorare per gli altri e condurre una vita morale. Tuttavia, il sogno di Mirko si scontra con quello di suo padre, un piccolo criminale che comanda della zona. Il confronto con la controparte paterna getta il principale personaggio in un abisso e il suo sogno sembra allontanarsi sempre di più. Cercando di ricostruire il rapporto con le proprie figlie e accorgendosi che il suo passato sembra ritornare bruscamente iniziano anche i problemi. Il più grande sogno del futuro sembra, così, allontanarsi sempre di più fino a divenire un piccolo miraggio. Il sogno irrazionale e fragile si scontra con il realismo della quotidianità; il sognatore che è in Mirko è costretto a spegnere le sue speranze sempre di più, man-mano che procede il film. La felicità diventa un’utopia, un miraggio. Eppure il film non smette mai di raccontare i sentimenti del tipico sognatore quotidiano. Di un qualcuno che vorrebbe vedere la speranza anche laddove non è possibile vederne una. La pellicola, fino alla fine, racconta di un ragazzo che non credendo neppure di essere capace di gestire un degno presente, si batte per un futuro migliore per tutti.