Jacopo Fo, nell’anteprima del Maurizio Costanzo Show, ha rivelato di essere stato “costretto a riformattare la visione del mondo” più volte proprio a causa dei tanti terremoti dell’animo. Un video dalla regia ha mostrato uno spettacolo di suo padre, Dario Fo, un filmato che ha riacceso negli ospiti in studio il ricordo di un artista indimenticabile. L’attore ha ricordato i suoi genitori con una serie di aneddoti: “Mi hanno dato dei mezzi, un metodo di lavoro, anche un grande rapporto umano, non sempre i genitori si aprono a parlare con i figli, hanno un rapporto vero. Poi è stato difficile perché la nostra famiglia ha subìto una serie di violenze”. E poi ha ripercorso quel periodo quando da bambino ricevette delle minacce da parte della mafia, un evento che ha segnato profondamente la sua vita. Oggi l’attore è in scena con un nuovo spettacolo, che mette in evidenza alcuni piccoli problemi comuni in molte coppie, ma nel corso della serata ha rivelato altri dettagli della sua infanzia: “La cosa che mi ha colpito di più con la mia famiglia sono stati i viaggi”, ha detto l’attore per sottolineare come per Dario Fo fosse difficile orientarsi per le strade. Nel suo ricordo anche le ultime parole pronunciate dal padre: “Jacopo fai finire questa cosa”.
, figlio di Dario e Franca Rame, sarà ospite questa sera, domenica 11 dicembre 2016, del Maurizio Costanzo Show. Lo scrittore e attore parlerà del suo amore per l’arte, dei suoi nuovi progetti e della recente scomparsa di suo padre, il premio Nobel per la Letteratura Dario Fo. Con Maurizio Costanzo indagherà sulla pesante eredità artistica lasciatagli dal padre, figura di grande spicco del mondo del teatro. Fo, che in passato è già stato ospite del talk show di Costanzo, parlerà sicuramente anche di Franca Rame, sua madre, una delle più grandi attrici teatrali italiane. Il 61enne Jacopo Fo ha perso il padre 90enne nell’ottobre scorso e le sue parole al funerale hanno fatto discutere, rimbalzando su centinaia di testate e siti web che stavano seguendo la cerimonia di saluto presso il cimitero monumentale di Roma. ‘Noi siamo comunisti e atei – aveva spiegato Fo – però mio padre non ha mai smesso di parlare con mia madre e chiederle consiglio. Siamo anche un po’ animisti, perché non è possibile morire veramente. Sono sicuro che adesso sono insieme e si fanno delle gran risate’. Un discorso sopra le righe come da tradizione in casa Fo, dove non si è mai abbandonata la ‘fede’ comunista ed è stato dimostrato più volte nel corso dei funerali che si sono tenuti il 17 ottobre scorso.
Pochi giorni fa Jacopo Fo ha ancora una volta stupito tutti con uno spettacolo messo in scena a Gela, in Sicilia, intitolato ‘Gela, le radici del futuro’. Scritto e sceneggiato dallo stesso artista romano, lo spettacolo è incentrato su un monologo che ripercorre la storia millenaria di Gela, fondata nel VII sec. a. C. e considerata ‘la Londra dell’epoca ellenistica’. Si tratta di un lavoro artistico e di ricerca sulla storia, la cultura e l’etnia di questa porzione di costa siciliana guardando in direzione dello sviluppo. Un progetto realizzato con il supporto di Eni, che Fo ha già portato su numerosi palcoscenici italiani ed esteri. Da segnalare, inoltre, l’impegno dell’artista per l’associazione da lui fondata nel 1981 a Gubbio e chiamata ‘Libera Università di Alcatraz’ e che si occupa di ‘diffondere la cultura della pace, dell’arte e dell’ecologia’. Anche quest’anno l’associazione ha organizzato una serie di eventi speciali dal 26 dicembre all’8 gennaio ai quali prenderà parte anche Jacopo Fo, tenendo ogni pomeriggio, dalle ore 18 alle ore 19 e 30 terrà un corso sul ‘Teatro di Vita’.