Il problema dell’inquinamento è al primo posto dei temi trattati in Italia, come vedremo nella puntata di oggi di Report. Fino ad oggi molte città, specialmente le maggiori come la capitale, Milano, Bologna ed altre, hanno vissuto diversi blocchi del traffico ed azioni mirate a ridurre il carico di polveri sottili nell’aria. Ma è davvero sufficiente per debellare il problema dell’inquinamento? Secondo i dati statistici nazionali, al primo posto in materia di inquinamento troviamo le combustioni dovute al riscaldamento domestico, seguito poi dal settore industriale. Ogni comune italiano ha tutte le carte in regola per poter agire in maniera minata a seconda del proprio territorio e sono molte le iniziative che mirano ad un miglioramento della qualità dell’aria. Non ultimo il recente Good Energy Award 2016, il premio voluto da Bernoni Grant Thorton e diretto alle aziende che investono nel mercato innovativo nel rispetto del territorio e dell’ambiente. L’evento è nato da un’idea della provincia autonoma di Trento che con Progetto Manifattura – Green Innovation Factory ha trasformato l’antica Manifattura Tabacchi in un centro di green economy all’avanguardia. Trento non è la sola provincia del Nord a mettere a segno un punto a favore dell’ecosostenibilità: il Comune di Treviso ha investito 450mila euro in un piano di risparmio energetico. Treviso Today riporta infatti che a Miane (TV), un cittadino su quattro ha provveduto all’installazione di impianti fotovoltaici e solari. Nella giornata di venerdì è stato dato il via al Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile, iniziativa voluta per sostenere il Patto dei sindaci. Sono i cittadini stessi a richiedere che il Comune intervenga sui diversi aspetti della vita quotidiana, sia per quanto riguarda il riscaldamento che per l’inquinamento da monossido di carbonio. Secondo i dati raccolti dall’European Environment Bureau per avere un maggior riscontro in tema di inquinamento bisogna cambiare le politiche interne. Le statistiche gettano ancora un forte allarme nei danni che provocano le polveri sottili: si parla infatti di 35mila morti in Italia. Secondo il ministero della Salute si sarebbero potute salvare 11mila vite solo rispettando maggiormente i limiti imposti dalla legge. E’ quindi sempre più necessario un piano d’azione che miri non solo a limitare i danni, ma che abbatta le cause principali. L’Italia continua quindi a mantenere il record negativo e proprio per via del forte smog rischia di dover pagare una multa di un miliardo di dollari.