Tra gli ospiti più illustri della puntata di oggi di Che fuori tempo che fa, il programma di Rai Tre condotto da Fabio Fazio vi è anche il “Cannibale” Eddy Merckx. Il ciclista è stato oggetto di una biografia scritta dal giornalista Claudio Gregori, che a proposito della storica rivalità tra il belga e Felice Gimondi, ha svelato a “La Nuova Sardegna” un aneddoto non molto noto, diventato il punto di svolta della battaglia tra i due:”Ha sempre considerato Gimondi il rivale numero uno. Ma c’è un momento cruciale nel quale il ciclista italiano capisce di trovarsi di fronte a un corridore con una cilindrata più alta. La cronometro di Rosas nel Giro di Catalogna del 1968. Merckx parte poco prima, ma dopo qualche chilometro rompe una ruota. Perde tempo per il cambio e con la paura che Gimondi venga a prenderlo, forza. E stravince. Da quel momento Gimondi cambierà stile di corsa: non più l’attacco a viso aperto, ma l’attesa cercando di cogliere Merckx in un momento di debolezza“.
Nella puntata di Che fuori tempo che fa in onda stasera su Rai Tre troveremo ospite l’ex campione di ciclismo Eddy Merckx. Ripercorriamo velocemente la sua straordinaria carriera professionistica. Edouard Louis Joseph Merck è nato il 17 giugno 1945 a Meensel-Kiezegem in Belgio e dopo un primo periodo della sua adolescenza nel quale pratica altri sport come il calcio e il pugilato, si rende conto che il ciclismo è la sua più grande passione. È il 23 giugno 1961 quando un giovanissimo Eddy Merckx acquisisce la licenza di ciclista debuttante per poi esordire in gara a un mese di distanza, ovviamente a livello giovanile. Poco alla volta, vittoria su vittoria, Eddy Merckx si fa largo sia nel circuito giovanile che in quello dilettante e ottiene un contratto tra i professionisti con esordio il 27 aprile 1965, all’età di 20 anni peraltro non ancora compiuti. La sua prima squadra professionista è stata la Solo-Superia che all’epoca aveva come direttore Hugo Marien. Nel primo anno riuscì a portare a casa nove vittorie tra i professionisti anche se in corse di secondo livello, non partecipando alle classiche e soprattutto palesando una difficoltà di gestione nei grandi giri.
Nel 1966 anche in ragione di alcuni dissidi interni con l’allora capitano della squadra, Rik Van Looy, si trasferì in una squadra francese la Peugeot-BP-Michelin diretta Gaston Plaud. Fu l’anno della prima vittoria di prestigio di Eddy Merckx che si impose a sorpresa nella Milano-Sanremo. Nel resto della stagione diverse buone prestazioni. L’anno seguente rivince la Milano-Sanremo per imporsi alla Freccia-Vallone e alla Gand-Wevelgem, il che fece pensare che fosse un corridore da gare da un giorno anche se nel Giro d’Italia vinse due tappe e concluse nono nonostante una bronchite. Inoltre c’è il trionfo ai Campionati del Mondo.
Nel 1968 Eddy Merckx cambiò squadra approdando nell’italiana Faema fortemente voluto da Vincenzo Giacotto in un team nel quale vennero inseriti tanti corridori belgi e soprattutto Vittorio Adorni che nel 1965 aveva già vinto il Giro d’Italia. Proprio in quest’anno c’è il suo exploit al Giro d’Italia che venne letteralmente dominato, battendo anche lo stesso Adorni suo compagno di stanza. Divenne così il primo corridore di nazionalità belga a ottenere questo risultato. Nel 1969 Eddy Merckx ottiene il terzo sigillo alla Milano-Sanremo mentre al Giro d’Italia per lui c’è una macchia doping con relativa esclusione dalla corsa. La stampa però si schierò tutta dalla sua parte parlando di un possibile complotto ordito alle proprie spalle. La sentenza venne in parte modificata permettendo al campione di partecipare al Tour de France. Fu un vero e proprio dominio che lo vide portare la maglia gialla per ben venti giorni.
Nel 1970 avviene per la prima volta per Eddy Merckx la doppietta Giro d’Italia e Tour de France. Nel 1971 c’è il passaggio in un’altra squadra italiana, ossia la Molteni e naturalmente arrivarono tantissimi altri successi come la seconda doppietta Tour Giro nel 1972, il record dell’ora a Città del Messico. Complessivamente Eddy Merckx ha vinto cinque volte il Tour de France, cinque volte il Giro d’Italia, una volta la Vuelta di Spagna, sette volte la Milano Sanremo, due volte il Giro delle Fiandre, tre volte la Parigi-Roubaix, cinque volte la Liegi-Bastogne-Liegi, due volte il Giro di Lombardia e tre volte il campionato del Mondo. Il suo ritiro dalle corse avvenne il 19 marzo 1978.