Oggi, lunedì 20 giugno sarà il giorno di uscita nelle sale della pellicola Mai mai Miracle. Si tratta di un titolo di animazione la cui realizzazione risale addirittura al 2009 in Giappone. Appare quindi in Italia con un ritardo di ben sette anni rispetto alla produzione originale. Mai mai Miracle è conosciuto anche con la denominazione originale giapponese Mai Mai Shinko to Sennen no Maho e quella italiana alternativa Shinko e la magia dei mille anni. La produzione è stata curata dall’azienda locale Madhouse, con la collaborazione delle altre realtà Avex Entertainment e Shochiku Company. Qui da noi, il cartone animato dalla durata di 93 minuti sarà distribuito con l’ausilio della Koch Media. Uno dei veri punti di forza del lavoro cinematografico è rappresentato dalla regia curata da Sunao Katabuchi. Nel corso della sua carriera si è sempre occupato di animazione ed è noto soprattutto per essere stato collaboratore di Hayao Miyazaki per diversi episodi della serie Sherlock Holmes. La sua esperienza non può ovviamente fermarsi a questo, dato che lui firma numerosi cartoni animati arrivati anche in Italia. Tra questi, sono degni di nota Papà Gambalunga, Un oceano di avventure, Chibi Maruko-chan, La leggenda di Zorro, Pesca la tua carta Sakura, Abenobashi – Il quartiere commerciale di magia, Zorori e Black Lagoon. Katabuchi si occupa anche della sceneggiatura, mentre il soggetto è di Nobuko Takagi e le musiche sono curate da Shusei Murai e Minako Obata.
Mai mai Miracle si focalizza soprattutto sulla storia di Shinko e della sua nuova amica Kiiko. La prima ragazzina studia in terza elementare ed è cresciuta in una famiglia prestigiosa del suo villaggio di campagna, quello di Hofu. La sua passione è la vita nei campi, che le offre l’opportunità di giocare in diversi modi e di immaginare il mondo antico. Sulla sua fronte ha un riccio chiamato Mai Mai, che dà il titolo al film. Le cose cambiano quando nel villaggio arriva Kiiko, cresciuta nell’agglomerato urbano di Tokyo. Le due stringono una profonda amicizia e Kiiko comprende fino in fondo l’esistenza rurale, apprezzando la suggestività dei paesaggi e i ritmi più tranquilli rispetto alla città. Le due avranno a che fare con vicende accadute oltre mille anni prima.