E’ forse uno dei fondi più grandi che esistono oggi in tutto il mondo. Blackrock può contare infatti su un patrimonio che supera i 4mila milioni di dollari e proprio per questo è, a detta di molti, in grado di rivoluzionare completamente il panorama finanziario. Ma che cos’è esattamente Blackrock e chi c’è dietro? Se ne parlerà oggi nella puntata di Report, a partire da alcune email giunte alla redazione che svelano il dietro le quinte della filiale di Blackrock con sede a Milano. Europa Quotidiano svela il mistero: si tratta di un fondo americano, nato l’anno successivo al crollo di Wall Street. Dal 1988 ad oggi, Blackrock ha espanso i propri confini arrivando a investire in tutto lo scenario internazionale. Secondo Alberto Forchielli, il fondatore del Mandarin Capital Parners, Blackrock può contare su un mercato che punta al profilo basso e che gli consente, con piccole quote, di allargare il mercato sempre di più. Ma la sua fortuna, a detta dell’economica, è di essere nato nel momento giusto, avvalendosi di numerose acquisizioni e legandosi da subito con il governo Usa. “E’ stato il primo fondo a diventare veramente internazionale: io ho le business card dei rappresentati di blackrock praticamente di tutto il mondo“. Se fino a 4 anni fa l’attenzione mediatica si era già interessata di Blackrock, oggi lo è ancora di più, anche considerando che non sono pochi i misteri che lo avvolgono. Primo fra tutti il fatto che uno dei fondatori, il sessantenne Larry Fink, veniva definito “il più importante personaggio della finanza mondiale” ed eppure non si sapeva assolutamente nulla di lui. Ma se fino a qualche anno fa Blackrock poteva contare su una sorta di invisibilità anche per l’Italia, così non è a partire dal luglio del 2014, quando nella sede di Milano arriva una lettera interna in cui la sede del Jersey minaccia il congelamento di un conto intestato ad un’azienda italiana. Si tratta dell’Apsa, ovvero l’ufficio di amministrazione del Vaticano. Il fondo prevedeva all’epoca dei dividendi per 50 mila sterline e per molti mesi il cliente sembrava scomparso. Questo perché nel frattempo l’Apsa era stata giudicata come ad alto rischio, per via della presenza nel suo interno di sei membri esposti a livello politico. E’ solo la punta dell’iceberg di quello che diventerà da lì a poco un vero scandalo per il nostro Paese e per il quale interverrà lo stesso Papa Francesco, richiedendo di fare chiarezza sul patrimonio del Vaticano. Un particolare su cui l’antiriciclaggio prevede delle normative piuttosto strette e che su cui si è espressa in particolare la commissione Cosea del Vaticano. In base all’analisi, riferisce l’Espresso, si parla di “frodi e riciclaggio”, un dato che si unisce alle parole dell’ex contabile dell’Apsa, Monsignor Nunzio Scarano, che secondo gli atti avrebbe affermato che sono molti gli esponenti ecclesiastici a possedere dei conti cifrati.