Daniela Ducato, imprenditrice e Cavaliere della Repubblica per meriti ambientali, sarà una delle protagoniste delle storie affrontate oggi nel corso della puntata di Presadiretta, il programma in onda nella prima serata di Rai3. Una storia positiva, proprio perché, come ricorda UnioneSarda.it, Daniela Ducato ha avuto un grande merito, quello di rendersi artefice di una intuizione grandiosa, ovvero trasformare le eccedenze delle lavorazioni agricole in materiali per l’edilizia in un territorio, quello del Sulcis in Sardegna, dove il tasso di disoccupazione è altissimo. Grazie alle sue idee “green”, Daniela è riuscita a creare nuovi posti di lavoro coinvolgendo centinaia di persone ma anche prodotti richiesti in tutto il mondo. Alla base di tutto, l’associazione Casa Verde CO2.0 che raccoglie decine di aziende non solo in Sardegna ma anche nel resto dell’Italia, tutte unite dai valori della bioedilizia.
Daniela Ducato sarà soggetto di uno dei tre temi affrontati dalla puntata di Presa Diretta di lunedì 29 agosto, alle 21.10. Nel programma d’inchiesta di Rai 3 che approfondisce e diffonde temi d’attualità made in Italy, s’intrecceranno, oltre la sua, altre due storie: quella dell’assassinio di Giulio Regeni, quella del PFAS. Ma chi è Daniela Ducato? La donna, che vive e lavora a Guspini, piccola cittadina sarda, è un’imprenditrice che ha puntato tutta la sua carriera sul recupero ecosostenibile degli scarti di natura agricola, che vengono trasformati in materiali per l’edilizia. Riducendo così a zero l’uso del petrolio, in un settore dove questo materiale inquinante è ancora fondamentale. Insignita dell’Onoreficenza al Merito della Repubblica Italiana dal Presidente Sergio Mattarella l’otto marzo 2015, obiettivo di Daniela Ducato è produrre dalla prima causa di guerra (il petrolio) “un’architettura di pace”. La donna ha anche ottenuto in Svezia l’Euwiin International Awards per i suoi successi ottenuti nelle produzioni ecosostenibili.
Le idee di Daniela Ducato sono andate oltre la buona volontà e si sono ben presto concretizzate tanto che “La Casa Verde Co2.0”, nata nel 2011, è non solo il primo polo bioproduttivo di edilizia in Italia, ma ha anche dato lavoro a centinaia di persone in una regione, quella della Sardegna, che è una delle più povere della penisola. “La Casa Verde Co2.0, infatti, conta in tutta Italia 72 aziende, di cui 40 solo in Sardegna. Molte aziende che avrebbero dovuto chiudere durante la crisi economica o che avrebbero dovuto essere ridimensionate, sono state riconvertite da Daniela Ducato, permettendo così a centinaia di persone di mantenere il proprio posto di lavoro. Ma creandone anche di nuovi. L’imprenditrice ha così dato il via a un nuovo modo di pensare l’edilizia anche in controtendenza rispetto a quello che oggi è considerato “green”. Intervistata dal sito focusardegna, ha detto: “in Italia i materiali usati per la ristrutturazione e l’efficientamento degli edifici per il 95% sono fatti di petrolchimica e vari ibridi cementizi che nonostante l’appellativo di sostenibili in realtà sono molto energivori. Si tratta di prodotti che diventano green attraverso la sponsorizzare da parte di fondazioni e associazioni. Una buona parte del mondo green, pur di rimanere in vita, accetta e scende a compromessi in cambio di finanziamenti. Vince chi ha più denaro, non chi è più virtuoso”.