Donato Carrisi, pronto all'esordio al cinema con 'La ragazza nella nebbia'. Si racconta nel corso di un'intervista a Il Giorno: "Ecco quali sono i miei modelli"
Donato Carrisi, forte di tre milioni di copie vendute nel mondo, debutta alla regia portando sul set i suoi personaggi di un famoso romanzo: in primis, Anna Lou, adolescente scomparsa la vigilia di Natale in un paesino di montagna. In scena Toni Servillo, Alessio Boni e un Jean Reno ‘italiano’. Il debutto dietro la macchina da presa avviene con La ragazza nella nebbia. I suoi affezionati lettori conoscono il romanzo ma non sanno che in realtà la storia di Anna Lou, sedici anni, scomparsa la vigilia di Natale in un piccolo paese di montagna, è nata per il cinema. Gli amici produttori della Colorado, Maurizio Totti e Alessandro Usai, hanno infatti commissionato a Carrisi una sceneggiatura per un film che “fosse di genere e basta, perché anche in Italia è possibile fare un thriller puro senza altre connotazioni”.
“ECCO I MODELLI AI QUALI MI ISPIRO”
Donato Carrisi ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano Il Giorno, queste le dichiarazioni più interessanti: “Quando nel 99, a 26 anni, sono venuto a Roma da Martina Franca per fare lo sceneggiatore sono stato sbattuto sul set e per tre giorni, scambiandomi per qualcun altro, mi hanno messo a portare pizze e caffè. Ma devo dire che l’anomalia mi è sembrata quando poi ho avuto una sedia accanto al regista”. Riguardo i modelli a cui si è ispirato per il film dice: “Ai film noir degli anni Sessanta o Settanta con Gian Maria Volontè protagonista, e poi tutta la stagione dei thriller degli anni Novanta. E ancora mi sono ispirato al “Il silenzio degli innocenti”, che mi ha segnato profondamente. E ancora da “Seven” e “I soliti sospetti”, a cui penso il film somigli parecchio.
