Gabriele Salvatores, nella giuria televisiva di Sarà Sanremo prima dell'approdo al cinema con il secondo capitolo de Il ragazzo invisibile. Le sue idee sul caso molestie.
Il regista e Premio Oscar, Gabriele Salvatores, sarà questa sera uno dei componenti della giuria televisiva nel corso della serata che anticipa la kermesse musicale di Claudio Baglioni, Sarà Sanremo. La sua presenza in tv arriva alla vigilia del suo ritorno sul grande schermo atteso dopo le festività natalizie, esattamente dopo Capodanno, il 4 gennaio prossimo con il nuovo film “Il ragazzo invisibile – Seconda generazione”. A due anni dal debutto sta per tornare il secondo capitolo della saga che vede proprio Salvatores dietro la macchina da presa. Da giorni non si fa che parlare della pellicola che rappresenta un delle maggiori attese sul grande schermo italiano poiché si tratta di un importante progetto completamente “Made in Italy” sui supereroi come non lo abbiamo mai visto, a dimostrazione di come i cinecomics non sono solo un valido prodotto americano. Lo stesso premio Oscar, nell’introdurre il secondo capitolo de Il ragazzo invisibile presto nelle sale italiane e di cui è non solo regista ma anche ideatore, a Wired aveva spiegato come la pellicola non si concentrerà solo sul confine fra realismo e fantasy ma tratterà anche di temi attuali come il bullismo e il disturbo dell’attenzione: “L’adolescenza è un periodo meraviglioso ma anche difficilissimo, e per affrontarlo servono davvero dei superpoteri”.
GABRIELE SALVATORES E IL PREMIO OSCAR SUL TEMA MOLESTIE: “SONO OVUNQUE”
Uno dei principali e degni rappresentanti del cinema italiano, Gabriele Salvatores di recente si è espresso sul delicato tema delle molestie e delle violenze sessuali che hanno travolto anche nomi del panorama cinematografico italiano, dalle accuse a Brizzi a quelle al collega Tornatore. Il mese scorso, intervenendo sull’argomento a Lucca Comics, a margine della presentazione del nuovo film che segna il suo ritorno al cinema, il premio Oscar aveva commentato, come riporta l’Ansa: “Credo che (il problema, ndR) esista dappertutto: nel mondo del cinema fa più notizia, ma questa cosa succede nell’università, negli ospedali, nelle scuole, negli uffici”. A sostegno della sua tesi aveva aggiunto: “Vorrei ricordare che a un certo punto il Parlamento italiano ha deciso di credere che Ruby era la nipote di Mubarak…”. Salvatores aveva quindi ribadito come quello delle molestie non sia solo un problema che riguarda il mondo del cinema, ed allo stesso tempo aveva intravisto una luce di positività, asserendo: “Ben venga questo momento che permette a tante donne di prendersi un attimo di rivincita e denunciare l’abuso di potere con finalità sessuali”.