Una nuova moda ha catturato l’attenzione della Silicon Valley in questi anni. Si tratta del microdosing, l’assunzione di LSD in piccole quantità, per migliorare le proprie prestazioni sul lavoro ed avere nuove idee. Una tecnica che promette di unire affari e piacere, ma che è destinata a fallire. Un sempre maggior numero di giovani professionisti della Silicon Valley sono invece convinti che il microdosing di sostanze stupefacenti non può considerarsi nocivo, ma al pari di uno stimolante “creativo”. Il fenomeno non si limita infatti alla sola droga psichedelica, ma si estende anche alla mescalina e la psolocibina, conosciuti più come “funghi magici”. Questa sera, mercoledì 8 marzo 2017, Le Iene Show analizzeranno questo nuovo aspetto, preoccupante, della società, analizzandone gli effetti grazie all’aiuto di un esperto. Popolare negli anni ’60, l’LSD è riuscita a ritagliarsi uno spazio proprio grazie alle allucinazioni che suscita in chi lo assume, diventando allo stesso tempo un simbolo della controcultura. Non è la prima volta, inoltre, che la Silicon Valley viene mesa sotto i riflettori per un problema di questo tipo, dato che i geniali Bill Gates e Steve Jobs, sottolinea The Indipendent, sono stati dei noti fruitori della droga psichedelica.
Quali tipi di effetti può provocare l’LSD? La droga altera in modo significativo la percezione ed una serie di processi cognitivi, così come l’umore. Attualmente è il più gettonato per la pratica di microdosing, che nel caso di questa droga vuol dire un decimo della dose, circa 10-20 microgrammi. La quantità ridotta, sottolinea ancora The Indipendent, non permette all’LSD di provocare solitamente delle allucinazioni. Fra gli effetti più comuni invece, maggiore energia e creatività. Secondo i cultori del microdosing, il miglioramento riguarderebbe la persona in generale, dato che diminuirebbe l’ansia e lo stress. Di conseguenza, si dormirà meglio e più a lungo, ma il dato allarmante è che il microdossing è nato come una pratica nascosta nella Silicon Valley, per poi sfociare anche in Europa e Svizzera. La ricerca sulle sostanze psichedeliche, invece, ha subito un grosso stop proprio negli anni ’60, almeno fino a che, nel 2016, i ricercatori londinesi della Imperial College hanno scansionato il cervello sotto influenza dell’LSD per capire quali effetti abbia sul primo.