Sarà una puntata densa di significato quella di Amore Criminale in onda oggi, domenica 21 gennaio 2018, su Rai Tre a partire dalle 21:30. Nell’anteprima sarà Matilde D’Errico, autrice del programma, ad illustrare la storia di Valeria, una donna milanese che nella sua relazione – durata 7 anni – ha subito violenza e abusi di natura psicologica. Valeria, che lavora Valeria, come speaker radiofonica e scrittrice, ha tentato in molte occasioni di affrancarsi dal suo carnefice psicologico, senza riuscirci. Fino a quando ha capito che aveva bisogno di aiuto e si è rivolto ad un centro antiviolenza, a dimostrazione che ogni donna vittima di abusi – anche se non subisce violenze fisiche – può beneficiare del supporto di queste strutture per cercare di riappropriarsi della sua libertà.
La storia di Valeria, donna colta e autonoma, è sintomatica del fatto che la violenza di genere non riguarda per forza le categorie sociali più disagiate economicamente o quelle socialmente meno inserite. Chiunque può finire schiacciato, ma l’importante è trovare la forza e il coraggio di rialzarsi.
VERONICA PIVETTI E LA STORIA DI PATRIZIA
Dopo l’anteprima di Amore Criminale dedicata alla storia di Valeria, raccontata dall’autrice Matilde D’Errico, spazio a Veronica Pivetti, che parlerà della vicenda di Patrizia, una donna che ha rischiato di morire per mano dell’uomo di cui si era innamorata. Anche in questo caso il tema – esposto attraverso la docufiction – è quello della violenza psicologica e dipendenza affettiva. Patrizia ha poco più di 30 anni quando – con un matrimonio naufragato alle spalle e un bambino da allevare – decide di lasciare il Nord Italia e di tornare in Puglia, nella sua città natale, dove sa di potersi appoggiare ai suoi genitori in attesa di tornare indipendente a livello economico.
Proprio in questo momento conosce un uomo, sposato e con 3 figli, che si dice innamoratissimo di lei e disposto a lasciare la moglie. Le premesse sono ottime, ma le promesse disattese e presto Patrizia si rende conto che l’uomo di cui è innamorata è un superficiale egocentrico e violento. Patrizia decide di farsi forza e di lasciarlo, ma l’uomo reagisce perseguitandola con appostamenti e telefonate a tutte le ore. Un giorno, però, fa di peggio: arrivando ad investirla con la sua automobile. Patrizia, trascinata sull’asfalto per diversi metri, è viva per miracolo ed è tornata in piedi dopo moltissima riabilitazione. L’uomo che ha tentato di ucciderla è stato condannato a 14 anni di carcere, pena ridotta in appello a 8 anni.