Il caso Weinstein continua ad essere al centro dell’attenzione mediatica negli Stati Uniti, a causa delle pesanti accuse di molestie mosse da attrici e donne dello spettacolo nei confronti del potente produttore cinematografico. Anche Mira Sorvino lo scorso autunno aveva raccontato in un’intervista a Ronona Farrow del New Yorker quando accaduto nel 1995 in una camera d’albergo di Torino. In quel periodo era impegnata nella promozione di Mighty Aphrodite ma aveva dovuto fare i conti con le molestie di Harvey Weinstein: “Lui cominciò a massaggiarmi le spalle, poi l’incontro diventò più fisico”. Dal rifiuto che ne è seguito, si è aperto un periodo difficile per la Sivino, come ammesso da Peter Jackson che ha lavorato con Weinstein nella parte iniziale della trilogia del Signore degli anelli: “Ricordo che ce la presentarono come incubo da evitare a tutti i costi, credo che la cosa accadesse nel 1998. All’epoca non avevo motivo per mettere in discussione quello che dicevano ma oggi mi rendo conto che potesse far parte della campagna di diffamazione messa in atto dalla Miramax”.
Paul Sorvino minaccia Harvey Weinstein
Quanto dichiarato da Mira, ha inevitabilmente causato la rabbia di suo padre Paul Sorvino. In un’intervista rilasciata al sito TMZ, quest’ultimo ha raccontato la sua reazione dopo avere scoperto quanto accaduto alla figlia a causa di Harvey Weinstein: “Se dovessi incontrarlo per strada penso che si ritroverebbe, in qualche modo e magicamente, per terra. Dovrebbe sperare di andare in prigione. Lo farà sicuramente. Sarebbe meglio per lui se andasse in carcere perché se non accadesse dovrebbe incontrarmi. E ucciderei quel figlio di pu****a. Se avessi saputo quanto accaduto ora non potrebbe camminare. Sarebbe in una sedia a rotelle”. In merito ai problemi che Mira ha dovuto affrontare nel suo lavoro a causa di Weinstein, Paul Sorvino ha precisato: “Mia figlia è una persona meravigliosa e non merita di essere stata trattata in quel modo da questo maiale. Quindi quel porco avrà la sua punizione. Andrà in prigione e morirà dietro le sbarre, ma se non lo farà…”