A distanza di otto mesi dalla ritrovata libertà, Giovanni Cottone fa un bilancio della sua esperienza in carcere, dovuta alle accuse di corruzione e bancarotta. Per diversi anni ha mantenuto il silenzio soprattutto di fronte a eventi scottanti della sua vita, al primo posto il suo matrimonio con Valeria Marini. La showgirl ha fatto diverse dichiarazioni in passato sul matrimonio con l’ex marito, mettendo in risalto il fatto che non possa essere considerato valido perché non è mai stato consumato. A Storie Italiane in esclusiva, Cottone ha smentito in modo lieve la posizione assunta dalla Marini, evidenziando invece come si sia legato alla donna, così come a tutti i suoi grandi amori del passato, per via di un forte sentimento. Forse invece Valeria Marini si è affiancata a lui per interessi personali, ipotizza nell’intervista, e quanto accaduto fra loro non lo ha di certo privato del suo amore per il sentimento stesso. Anche per questo non riuscirebbe mai ad avere una relazione con una persona verso cui non prova qualcosa di forte.
IL TENTATO SEQUESTRO
Giovanni Cottone e il tentato sequestro, una pagina dura della sua vita per fortuna allontanata grazie all’intervento delle autorità. A muovere la macchina della possibile tragedia è stata l’ex moglie Giuseppina Casale. Quest’ultima nel 2007 ha organizzato infatti con un gruppo di complici il rapimento dell’imprenditore, all’epoca socio minoritario della società Solari con Paolo Berlusconi. Il fine della donna agli occhi della Procura, che ha promosso il suo arresto prima che venisse attuato il piano, era di ottenere il patrimonio di Cottone ed infine ucciderlo una volta ottenuto il riscatto. A Storie Italiane, Cottone ha deciso di non parlare di questa particolare parentesi della sua vita, soprattutto per rispetto verso i tre figli avuti con la donna. ‘E’ comunque la madre dei miei figli’, sottolinea al giornalista per chiudere il discorso in fretta. La Casale avrebbe scelto addirittura di rivolgersi ad una cartomante per assicurarsi di attuare il sequestro dell’ex marito nel giorno più giusto possibile.
LA DURA ESPERIENZA DEL CARCERE
L’esperienza del carcere è stata forte per Giovanni Cottone, che dopo anni di silenzio ha deciso di affrontare diversi punti cardine accaduti negli ultimi anni in una lunga intervista a Storie Italiane. Soprattutto in merito all’esperienza in carcere condivisa con Fabrizio Corona, di cui è stato compagno di cella a San Vittore. ‘Un bravo ragazzo che vive di intuizioni’, lo definisce l’imprenditore, una persona normale che senza i riflettori non poteva che mostrare il vero se stesso. Abile nel parlare e studiare, ha dimostrato anche durante questo momento buio condiviso con Cottone di dedicarsi ai libri ed al suo percorso. Entrare in carcere nello stesso giorno e riuscire a dividere lo spazio comune insieme è stato un vantaggio per l’imprenditore. Grazie a Corona ha potuto contare su un volto noto e soprattutto trovare un sostegno reciproco, anche se nessuno dei due ha mai voluto ammettere i propri crolli. Dell’amico ed ex socio Gigi D’Alessio non può che parlare bene. Cottone è tra l’altro il padrino del figlio e quanto accaduto al brand lanciato in comune non è di certo dovuto ad azioni messe in atto dall’ex marito di Valeria Marini. La loro attività a due è stata ‘stoppata quando eravamo in piena attività e ne abbiamo pagato le conseguenze’, sottolinea nell’intervento.