John Elkann/ Vietato sbagliare per il nipote di Gianni Agnelli: l’eredità e il loro rapporto

- Morgan K. Barraco

John Elkann si è assunto il peso dell'eredità di famiglia e per lui è vietato sbagliare. Nel biopic "Agnelli" parlerà della sua dimensione e del rapporto con il nonno

john_elkann_1_lapresse_2018 John Elkann (LaPresse)

Non solo Fiat nelle mire di John Elkann, erede riconosciuto di Gianni Agnelli e figlio della secondogenita Margherita Agnelli. John è la dimostrazione di come nella famiglia sabauda lo scettro dell’impero torinese salti una generazione, delineando un passaggio di testimone da nonno a nipote. In realtà non è stato l’Avvocato a consacrarlo come suo successo, ma la moglie Marella Agnelli in seguito alla morte del consorte. E motivo che ha spinto Margherita ad entrare in contrasto legale con la madre ed i soci fidatari delle aziende di famiglia. Sistemata la poltrona, John ha continuato l’opera inziata dal nonn nell’88, quando l’Avvocato ha assunto il comando del 90% della Ferrari. Dopo altri tre presidenti, ultimo dei quali Sergio Marchionne, ricorda, il posto ritorna agli Agnelli e sottolinea ancora una volta come la testarossa sia uno dei valori principali della famiglia di Torino. John Elkann sarà parte integrante di Agnelli, il biopic che Tv8 trasmetterà questa sera, sabato 1 settembre 2018, e dedicato alla figura del grande Avvocato. Gianni Agnelli e il nipote sono strettamente collegati non solo per via di quel regno che il volto noto della Fiat ha lasciato in eredità al figlio di Margherita. Era stato proprio il nonno per primo a vedere in John l’unico erede, sei anni prima del suo decesso ed in seguito alla morte prematura del figlio del fratello Umbero, Giovanni Albero, scomparso poco prima di assumere il comando della Fiat.

“SONO STATO FORTUNATO”

John Elkann non rinnega la propria fortuna, ereditata assieme all’impero che Gianni Agnelli ha ricevuto a sua volta in consegna dal nonno. “Sono stato fortunato ad avere molte opportunità”, riferisce infatti a Il Fatto Quotidiano parlando del mondo del lavoro e dei giovani, della disoccupazione e delle possibilità del mercato. “Quando le ho viste ho saputo anche coglierle”, ha aggiunto subito dopo. Elkann si riconosce il merito di aver avuto lo stesso fiuto che in modo quasi leggendario è sempre stato attribuito all’Avvocato. Il suo patrimonio personale è stato tra l’altro stimato attorno ai 2,4 miliardi di dollari, un dato che non fa che aumentare quell’alone di mistero che ha sempre circondato la famosa eredità in denaro di Agnelli, divisa fra presunti fondi offshore, conti segreti e molto altro ancora. La fortuna di Elkann, se così si può definire, nascerà tra l’altro in seguito a tre dei grandi drammi che hanno colpito la dinastia dell’Avvocato. Morto suicida Edoardo, il primogenito di Agnelli e mai considerato suo vero erede, sarà il cugino Giovannino ad essere indicato come successore effettivo. La sua scomparsa prematura spingerà Agnelli a credere che uno dei figli di Umberto possa gestire il suo impero. Non sarà così ed è in questo preciso momento che si affaccerà per John la possibilità di assumere il controllo totale. Come avverrà effettivamente, data la scelta della nonna Marella di rinunciare ad ogni pretesa cedendo la sua quota della Dicembre, la società che gestisce l’intero patrimonio Agnelli, convincendo la figlia Margherita a fare altrettanto. Lapo, il fratello minore di John, verrà invece liquidato con alcune centinaia di milioni di euro. Elkann seguirà inoltre in tutto e per tutto quello che era stato il lascito dell’avo Giovanni Agnelli, nonno dell’Avvocato, che insegnerà ai suoi figli ad unirsi con mogli della nobiltà per assicurare alla famiglia ulteriore prestigio. Gianni sposerà infatti la principessa Marella, mentre John, diversi anni più tardi, si unirà alla Contessa Lavinia Borromeo.





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