La figlia di Don Antonio, Imma Polese, ricorda il padre come un vero visionario. Lui realizzò il Castello delle Cerimonie, programma di Real Time
Il programma di Real Time, Il castello delle cerimonie (il naturale proseguimento de Il Boss delle cerimonie, nato dopo la morte di Don Antonio) è molto seguito in Italia e amato persino Oltreoceano. A prendere le redini dello show e della tenuta è stata la figlia di Don Antonio, Donna Imma. “Mio padre amava citare un anonimo saggio: ‘Per fare un buon matrimonio, mettete una buona dose di pazienza, molta perseveranza, cui unire una eguale quantità di buon umore e di buon volere, filtrare il tutto per portar via la pigrizia, l’egoismo e la negligenza. Lasciate poi cuocere a fuoco lento senza mai abbassare il focolare’. Questo è il vero segreto per amare. E questo è ciò che ripeto a ogni coppia che viene qui ad organizzare la festa di nozze”. Al Castello dove si realizzano i matrimoni più pomposi della penisola, ai piedi del Vesuvio e a pochi chilometri da Pompei, si realizzano 500 eventi l’anno per i quali lavorano 50 camerieri, 30 cuochi, 8 portieri, 12 factotum e si contano 10 mila piatti, 450 tavoli e 30 carrozze.
“MIO PADRE, UN VISIONARIO”
Don Antonio, nonostante la sua terza elementare, fu un vero visionario, il suo progetto lo portò a ricevere una laurea honoris causa in Scienze del turismo. “Io sono nata dentro tutto questo – racconta Imma Polese – Ogni lunedì da bambina, mio papà mi faceva saltare la scuola perché credeva più importante per me che lo seguissi nelle sue giornate, nei suoi incontri con i fornitori, per imparare il mestiere”. Il padre della Polese costruì anche un tunnel nei sotterranei del Castello: “Quando fu operato al cuore a Parigi si rese conto che lo trasferivano velocemente da una parte all’altra dell’ospedale grazie ai tunnel: tornato a casa pensò che fosse un buon sistema per far arrivare i cibi caldi alle varie sale. Ha sempre voluto che ciò che arrivava in tavola fosse impeccabile, e ancora oggi non esce nulla che non sia stato assaggiato prima”.