Il Molo Rosso: Alvaro Morte dopo Il Professore de La Casa di Carta interpreta il ruolo di Oscar, ecco come racconta il suo nuovo personaggio.
Il Molo Rosso: Alvaro Morte interpreta Oscar
Alvaro Morte vestirà da stasera i panni di Oscar, un personaggio differente del Professore, colui che sta alla guida di una banda di ladri che hanno svaligiato la Zecca di Stato spagnola. Entrambi i personaggi hanno qualcosa da nascondere, anche se sono molto differenti. “Oscar, al contrario del Professore – spiega ancora Morte – è un uomo solare, anche se la sua vita è piena di ombre. La sfida per interpretarli però è stata simile: Óscar appare come un traditore, quindi è chiaro che il pubblico lo piazza subito tra le fiamme dell’Inferno. Perciò ho provato a renderlo simpatico, proprio come il Professore, che è un criminale, ma è molto amato dal pubblico”. Fino a qualche tempo addietro, Alvaro era conosciuto semplicemente come il medico Lucas Moliner della soap opera de Il segreto. Dopo avere interpretato Il Professore durante La Casa de Papel ha ottenuto una popolarità globale ma a volte, ha un po’ di difficoltà: “Qualche tempo fa invece ero a Londra e non riuscivo a passeggiare con la mia famiglia. Ogni 20 metri mi fermavano per un selfie. La cosa strabiliante è che erano fan di ogni parte del mondo: Thailandia, Messico, Polonia… Mi godo il successo, so che non durerà per sempre”.
Alvaro Morte, ecco come è nato il suo cognome d’arte
La Casa di Carta è stato un vero successo e il pubblico, attende con ansia la terza stagione. “Presenta un giusto mix di azione, dramma e commedia”, racconta Alvaro Morte. “Non oso sperare che una serie scateni la rivoluzione, ma mi piacerebbe che aiutasse a pensare a questo mondo in cui la bellezza è così iniquamente distribuita e in cui esistono situazioni disperate come quelle dei rifugiati”. Nonostante abbia amato sia il ruolo de Il Professore che quello di Oscar, l’attore sembra comunque lontano da entrambi i personaggi: “Sono abbastanza diverso da Oscar e dal suo modo di pensare anche se rivendico la sua battaglia; e non sono nemmeno così intelligente come il Professore, anche se anche io come lui sono ossessionato dal lavoro”. Successivamente, ha concluso la sua intervista svelando per quale motivo abbia scelto proprio “Morte” come cognome d’arte: “All’inizio la gente rimaneva un po’ scioccata, perché la muerte non evoca cose belle. Ma avevo bisogno di un nome meno comune di García e una mia amica un giorno mi ha detto che si chiamava Maria Morte. Ho iniziato a ragionare su Álvaro Morte e il suono mi piaceva. Al di là di ogni possibile scongiuro, posso dire che finora il mio nome mi ha portato solo fortuna”.