Scoppia la lite a Storie Italiane dove si parla ancora dell'eredità Sordi e dove lo scontro tra Roberta Damiata e Roberto Alessi si fa aspro
La questione dell’eredità Sordi continua a far discutere non solo nelle aule di Tribunale dove oggi si terrà il processo ma anche negli studi televisivi e, in particolare, a Storie Italiane dove oggi si parla nuovamente dell’argomento. La conduttrice si collega con la giornalista e inviata fuori dal Tribunale in attesa di aggiornamenti e per fare il punto della questione in attesa di capire cosa succederà in seguito alla richiesta di 9 condanne per autista, notaio ed avvocato del grande attore e regista italiano. In queste ore sta proseguendo il processo per l’eredità di Alberto Sordi il 3 ottobre il PM aveva chiesto le condanne per il reato di circonvenzione di incapace e oggi toccherà ai testimoni a favore della difesa. Questo pomeriggio si dovrebbe decidere per la data della sentenza. In studio prendono parola gli opinionisti e i “testimoni” tra cui proprio Paola Comin amica di Alberto Sordi e sua collaboratrice come manager e addetta stampa. Proprio lei rivela: “Io continuo a credere nell’innocenza e nella buona fede del personale di servizio di Alberto, lui mi ha detto tante volte che Aurelia sarebbe stata una buona mamma e l’arrivo di Arturo (che all’epoca aveva 17 anni) lo è stato. Lo assunse perché era intelligente e previdente e quando ha visto che stavano ormai diventando tutti anziani e allora voleva un giovane, gli fece prendere la patente, lo mise sotto torchio e quando capì che poteva fidarsi gli affidò il suo bene più grande, Aurelia“.
LA LITE TRA ROBERTA DAMIANA E ROBERTO ALESSI
La lite, però, è dietro l’angolo visto che proprio insieme alla Comin si schiera il direttore Roberto Alessi che si dice d’accordo con le parole della donna ma non si può dire lo stesso di Roberta Damiata con la quale ha avuto un duro scontro. “Questo giovane peruviano che è venuto in Italia e che è entrato a far parte della famiglia come tantissimi amorevoli servitori che vengono pagati per fare il loro lavoro e oggi si deciderà se le accuse e gli anni che sono stati richiesti verranno confermati o meno, non solo per lui e una serie di imputati“. Roberto Alessi però non ci sta soprattutto per le parole usate dalla collega: “Ascolto poco perché certo parole come servitù o servitore usate nel 2018 mi indignano non poche soprattutto se vengono usate da una giornalista. Ricordati che quelli che chiami servitù… appellati alla Costituzione, leggila, servitù non si usa, è offensivo…” e la Damiata rilancia: “Calmati che hai una certa età, questa non è una questione etica ma stiamo parlando di diritti, se lei mi parla sopra non si sente, faccia l’educato” e poi arriva la frecciatina alla d’Urso dove Alessi è spesso ospite: “Questa è una trasmissione educata e non una in cui si parla urlando e ci sono le liti“.