Ciro Ciri ed Evita Ciri, ex compagno e figlia Paola Pitagora/ “Ama molto suo padre”
Ciro Ciri ex compagno di Paola Pitagora, dal loro legame è nata la figlia Evita, che ha seguito le orma della madre nel mondo dello spettacolo. Evita è mamma di un bambino.
Evita Ciri (Facebook) Ciro Ciri e Evita Ciri, chi sono l’ex compagno e la figlia di Paola Pitagora
Paola Pitagora sarà ospite di Serena Bortone nella puntata di oggi, venerdì 2 dicembre, di Oggi è un altro giorno. Dopo la lunga relazione con Renato Mambor, Paola Pitagora ha conosciuto Ciro Ciri, da cui ha avuto la figlia Evita. “Non le ho dato un’educazione femminista, lei ama molto suo padre. Lei è tosta di suo, lei ha fatto tutto il suo percorso”, ha raccontato l’attrice in una prendere ospitata nel salotto di Rai 1. Come la madre, anche Evita Ciri è diventata attrice e nel 2008 ha preso parte al film “Pa-Ra-Da” di Marco Pontecorvo, figlio di Gillo con cui la madre aveva lavorato in “Kapò”. Evita Ciri ha curato la regia dello spettacolo teatrale “Fiato d’artista. Amori eroici e artisti rivoluzionari a Piazza del Popolo negli anni ’60”, basato sull’omonimo libro scritto dalla madre Paola Pitagora.
Evita Ciri: il compagno Nicola Campiotti
Evita Ciri è legata al regista Nicola Campiotti, classe 1982, con cui ha curato la regia dello spettacolo “Fiato d’artista”. Campiotti, nel 2016, ha firmato la regia di “Braccialetti Rossi 3” e della serie “Un passo dal cielo 4”, entrambe trasmesse su Rai 1. Nel 2019 ha scritto e diretto il film tv “Il Mondo sulle spalle”, interpretato da Beppe Fiorello. La coppia ha avuto un figlio, a cui nonna Paola Pitagora è molto affezionata: “Sono una nonna risolta e appagata: ho un adorabile nipotino di 3 anni che mi riempie di baci”, ha detto un anno fa al Corriere della Sera. A Serena Bortone ha confessato: “È stata la salvezza del lockdown: abitando nello stesso palazzo, i genitori mi chiedevano se potevano portarlo su da me. Io sono come tutte le nonne, sono giocosa. La cosa più importante che gli auguro è che trovi un ambiente intorno buono e che gli consenta di crescere. E di essere libero, come la nonna”.
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