Ciro Grillo, i legali degli imputati all'attacco della ragazza: "Violenza di gruppo? Inattendibile e con forti disagi". La replica di Bongiorno

CIRO GRILLO, PROCESSO: LA PAROLA AI DIFENSORI

La seconda giornata di udienze, con protagoniste le difese di Ciro Grillo e dei tre amici accusati di violenza sessuale di gruppo (Francesco Corsiglia, Vittorio Lauria ed Edoardo Capitta), è stata caratterizzata da altre dure arringhe contro la presunta vittima. Il primo a parlare è stato il pool difensivo di Corsiglia che, oltre a ribadire l’innocenza del proprio assistito, ha sottolineato la genuinità della sua versione, anche perché «si è sottoposto al fuoco incrociato delle domande del dibattimento». La studentessa che li ha denunciati non viene ritenuta credibile, aspetto rimarcato anche dai legali di Ciro Grillo.



L’avvocata Antonella Cuccureddu ha definito «totalmente distopica» la ragazza italo-norvegese nelle sue dichiarazioni, rispetto alle ricostruzioni altrui, anche dell’amica: «Ricorda e racconta cose completamente diverse». Il legale ha anche evidenziato che non potesse essere molto ubriaca già in discoteca, altrimenti avrebbe fatto fatica a camminare al Billionaire e avrebbe avuto un servizio di accompagnamento.



Peraltro, l’avvocata Cuccureddu è in queste ore al centro di una bufera per l’attacco alla stampa, accusata di aver «alterato testimoni e racconti» in questi anni. Inoltre, ha parlato di una «campagna mediatica mostruosa» e di «giornalisti che hanno trasformato l’inchiesta in un televoto».

L’avvocato di parte civile, Giulia Bongiorno, fuori dal tribunale di Tempio Pausania per il processo a Ciro Grillo e 3 suoi amici (Foto 2023 ANSA/FOIS)

Eppure, il presidente del collegio l’aveva invitata a evitare l’argomento. Comunque, è intervenuto l’Odg ligure, insieme all’Associazione Ligure Giornalisti, per esprimere solidarietà ai cronisti.



PROCESSO CIRO GRILLO, PRESUNTA VITTIMA SOTTO ATTACCO: “NON CREDIBILE”

Nella giornata di ieri, invece, il legale di Ciro Grillo, nella sua arringa, ha parlato di «forte disagio» per quanto riguarda la studentessa, ritenuta non credibile perché, nei due mesi successivi alla presunta violenza di gruppo, ha pubblicato «3.336 foto spensierate, 108 al giorno, in bikini o davanti a un aperitivo».

Non è credibile che fosse molto ubriaca, se dopo poche ore ha seguito una lezione di kitesurf. Ha anche tirato in ballo la precedente violenza che la ragazza sostiene di aver subito, chiedendosi quante probabilità ci siano di subire due violenze nell’arco di un anno.

Non si è stupita l’avvocata Giulia Bongiorno, che difende la ragazza: anzi, si aspettava quelle parole e che la sua assistita finisse sul banco degli imputati. L’avvocato Ernesto Monteverde, che difende Edoardo Capitta, ha messo in dubbio l’attendibilità e la credibilità della studentessa, evidenziando il fatto che i ragazzi avrebbero chiesto all’amica di dormire con loro, eppure, di fronte al rifiuto, non l’hanno violentata. Inoltre, ha rimarcato l’attitudine della ragazza «ad alterare la realtà». Il problema, per il legale, è che «non sa dire no».