CoEHAR chiede all’UE di ridefinire la politiche antifumo/ “Prodotti senza combustione riducono i danni”

- Lorenzo Drigo

Il CoEHAR, Centro di Ricerca per la Riduzione del Danno da Fumo, ha chiesto all'UE una revisione delle politiche antifumo che non equiparino i prodotti senza combustione alle sigarette

Tabaccheria Sigarette e tabaccheria (LaPresse, 2018)

CoEHAR, il Centro di Ricerca per la Riduzione del Danno da Fumo dell’Università di Catania ha recentemente inviato una lettera alla Commissaria europea per la Salute e la Sicurezza alimentare, Stella Kyriakidou, chiedendo una ridefinizione delle future politiche antifumo, sottolineando l’importanza del principio di riduzione del rischio. Tra il 20 e il 25 novembre, infatti, i delegati dei Paesi firmatari della Convenzione quadro sul controllo del tabacco (FCTC) dell’OMS, infatti, si riuniranno a Panama.

Secondo quanto sostiene il CoEHAR di Catania, durante l’incontro tra i Paesi FCTC, che includono anche l’Unione Europea, si decideranno le nuove politiche antifumo biennali in occasione della decima Conferenza delle Parti (la COP10). La posizione dell’FCTC dovrebbe essere quella di equiparare i prodotti senza combustione (ovvero i riscaldatori di tabacco e le sigarette elettroniche) alle tradizioni sigarette a combustione, chiedendo che siano similmente regolamentate. Secondo CoEHAR, però, una tale politica antifumo sarebbe in netto contrasto con i risultati della letteratura scientifica, che dimostrano l’efficacia del principio della riduzione del rischio nella lotta contro il fumo.

CoEHAR: “Sulle politiche antifumo l’OMS non ignori le evidenze scientifiche”

“È necessario comprendere che molti fumatori se non la maggior parte,”, spiega il professor Riccardo Polosa, fondatore del CoEHAR, commentando la nuova politica antifumo, “non riescono o non intendono smettere di fumare. Per questi soggetti, soprattutto se affetti da particolari patologie, il passaggio dalla sigaretta convenzionale a strumenti privi di combustione può significare un miglioramento significativo dello stato di salute“.

Una posizione abbracciata dai cosiddetti Paesi virtuosi per le politiche antifumo che, secondo CoEHAR, hanno ridotto significativamente il fumo grazie soprattutto al principio di riduzione del danno. Secondo Pelosa, “qualsiasi regolamentazione sui prodotti senza combustione dovrebbe bilanciarsi tra la necessità di tutelare i più giovani e quella di poter aiutare i fumatori adulti a smettere”, sottolineando come vi sia un’ampia letteratura anche da parte del programma di ricerca di CoEHAR che dimostra come i prodotti senza combustione aiutano a smettere di fumare e migliorano la salute degli utilizzatori con patologie correlate al fumo.

“Il nostro auspicio”, sottolineano i 60 firmatari della lettera di CoEHAR che chiede una revisione delle politiche antifumo che saranno decise dai paesi FCTC, “è quello che, alla luce delle evidenze scientifiche, l’FCTC e l’Unione Europea conducano una review attenta, bilanciata, e trasparente sulle evidenze scientifiche disponibili riguardi ai prodotti senza combustione, a paragone con le sigarette convenzionali, tale da offrire informazioni indispensabili per poter prendere decisioni utili nell’interesse di milioni di fumatori“.





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