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Home » Esteri » Russia » Come è stato ucciso Navalny (e gli altri oppositori)/ Novichok, polonio e diossina: i veleni della Russia

  • Russia
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Come è stato ucciso Navalny (e gli altri oppositori)/ Novichok, polonio e diossina: i veleni della Russia

Silvana Palazzo
Pubblicato 17 Febbraio 2025
Navalny, Russia

Cordoglio per Aleksej Navalny (Ansa)

Dal Novichok alla diossina e al polonio: quali sono i veleni della Russia e chi sono gli altri oppositori eliminati oltre a Navalny

Alexey Navalny è l’oppositore più temuto da Vladimir Putin, ma non è l’unico eliminato dal regime di Mosca. La Russia ha, infatti, una storia anche di soppressione fisica di rivali politici e oppositori, pur non avendo chiaramente l’esclusiva. Comunque, in modo simile proprio a Navalny, al centro del documentario su La7 “cronaca di un omicidio di Stato“, nel 2004 era stata presumibilmente avvelenata Anna Politkovskaja, giornalista di Novaya Gazeta che aveva denunciato la repressione in Cecenia e la violazione dei diritti umani.

Dopo aver bevuto tè su un aereo, venne colta improvvisamente da un malore e perse conoscenza. Non è stato mai chiarito cosa sia successo, ma quasi due anni dopo fu ritrovata morta nell’ascensore del suo palazzo a Mosca. Era il giorno del compleanno di Putin e accanto al corpo furono trovati una pistola e quattro bossoli, uno dei quali apparteneva al proiettile che l’aveva colpita alla testa. Fonti di intelligence rivelarono che era in un elenco di persone scomode che il Cremlino voleva eliminare.

Di quella lista farebbe parte anche Alexander Litvinenko, ex agente dei servizi russi e oppositore di Putin, avvelenato da polonio-210 un mese dopo la morte della giornalista, per la quale aveva accusato proprio il presidente russo. Misteriosa anche la morte di Boris Berezovskij, un altro obiettivo presente su quella lista. Il miliardario, fuggito dopo la scalata al potere di Putin, fu trovato morto a Londra nel 2013, ma si parlò di suicidio.


INDIA-RUSSIA/ "Petrolio, nucleare e armi da Putin, Modi non si fa condizionare da Trump"


CHI SONO GLI ALTRI OPPOSITORI ELIMINATI DALLA RUSSIA


Più recente il caso Sergej Skripal, condannato dalla Russia per altro tradimento: il colonnello dei servizi russi e la figlia furono vittime di un tentato avvelenamento con il Novichok. La Russia ha sempre respinto le accuse del Regno Unito, secondo cui è altamente probabile che il Cremlino sia coinvolto nell’avvelenamento. Particolare la vicenda di Vladimir Kara-Murza, sopravvissuto a tre tentativi di avvelenamento. Tra i più famosi c’è senza dubbio l’avvelenamento di Georgi Markov, dissidente bulgaro ucciso a Londra con un piano ideato dal KGB: fu ammazzato con una capsula di ricina sparata nelle gambe tramite un ombrello speciale.

Tra gli “eliminati” dal regime russo viene indicato anche Alexander Perepilichny, morto nel 2012 dopo aver ingerito un fiore tossico, il gelsomino della Carolina: la sua colpa era quella di aver fornito agli inquirenti svizzeri degli elementi per provare il coinvolgimento della Russia nello scandalo del fondo Hermitage. Nel caso dell’attivista Karinna Moskalenko, che da legale ha difeso altri oppositori, per eliminarla fu riempita la sua auto di mercurio velenoso, ma riuscì a sopravvivere al tentato omicidio.

QUALI SONO LE SOSTANZE USATE PER ELIMINARE I NEMICI


Uccidere i nemici con il veleno è una strategia di Mosca sin dai tempi di Lenin, che nel 1920 fece creare la “Camera speciale“, il primo laboratorio di veleni sviluppato dal primo servizio segreto russo, la Ceka. L’obiettivo era realizzare sostanze per uccidere i rivali, nel tempo è diventata parte del KGB, ma dopo il crollo dell’Urss passò allo spionaggio esterno, Svr, che doveva sviluppare armi tossiche e biologiche da usare contro l’Occidente. Altre sezioni furono affidate alla sicurezza interna e allo spionaggio militare, ma tutti i laboratori collaboravano tra loro.

Le sostanze furono sperimentate sui detenuti del Gulag, senza avvertire i prigionieri. La mostarda allo zolfo è una delle prime sostanze provate, poi ci si concentrò sulla ricina, a seguire la digitossina e il curaro. Solo più tardi si è arrivato al gas nervino Novichok e al polonio radioattivo, le cui sostanze appartengono solo a Paesi con arsenali nucleari o biochimici, motivo per il quale il loro utilizzo svela la provenienza dei responsabili, motivo per il quale avviene quando il Cremlino vuole mandare un segnale eloquente ai nemici.

Tags: Vladimir Putin

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