Il Comune di Milano non è responsabile delle buche: lo ha stabilito un giudice dopo una denuncia da parte di un monopattino
Se qualche automobilista, motociclista o camionista ha subito dei danni al proprio mezzo a causa delle buche, il Comune di Milano non sarà costretto a risarcirlo. E’ questa la sentenza, un po’ a sorpresa, emessa dal tribunale civile di Milano, così come si legge sul sito del Corriere della Sera.
La decisione arriva dopo una persona che era caduta in monopattino a seguito di uno scontro con un “dislivellamento” del manto stradale, cosa che gli aveva fatto perdere il controllo del proprio mezzo green.
Ebbene, secondo il giudice, il Comune di Milano non è direttamente responsabile dell’eventuale danno causato (il povero possessore del monopattino aveva rotto bacino e spalla dopo la caduta), indipendentemente dalla condotta colposa della stessa amministrazione.
Il giudice aggiunge inoltre che è sempre di obbligo per chi conduce il mezzo avere “prudenza e diligenza”, di conseguenza spetta allo stesso guidare cercando appunto di evitare le buche.
Ciò non significa, sottolinea il quotidiano di via Solferino, imporre “un onere eccessivo o irragionevole a carico dell’utente”, ma semplicemente chiedere allo stesso un minimo di attenzione, sempre rapportata ad una eventuale situazione di pericolo come appunto un manto stradale tutt’altro che regolare.
COMUNE DI MILANO NON RESPONSABILE DELLE BUCHE: “SI FACCIA ATTENZIONE A DOVE SI METTONO I PIEDI”
“Bisogna fare attenzione a dove si mettono i piedi, eventualmente bisogna rallentare o trovare un percorso alternativo”, aggiunge il giudice. Nel caso del monopattino, incidente avvenuto vicino alla Fondazione Catella, l’ostacolo era rappresentato dalla canalina passacavi, che secondo il tribunale “era chiaramente visibile e anche evitabile”, tenendo conto che la stessa era gialla e l’incidente si è verificato a mezzogiorno, in piena luce.

Il tribunale conclude quindi spiegando che la caduta in monopattino, con le conseguenti fratture, sia dovuta “esclusivamente” per via di un comportamento che il giudice ritiene “imprudente e negligente”, escludendo quindi qualsiasi responsabilità del Comune di Milano.
