Dicono che con la carta di credito si spenda di più, ma è vero? Ecco come stanno le cose
C’è un gesto che compiamo ogni giorno senza pensarci, ormai quasi in automatico. È un gesto, frutto di un nuovo modo di vivere il denaro.
Tiriamo fuori la nostra carta di credito, la appoggiamo sul lettore, aspettiamo il bip. Nessuna moneta che cade, nessuna banconota scambiata. Solo un suono, un cenno, e il denaro, invisibile e silenzioso, se ne va.
Viviamo nell’era dell’istantaneità, in cui la distanza tra desiderio e possesso è stata compressa al minimo storico. Il tempo stesso si è ridotto a un battito di ciglia e l’attesa è fattore di stress immediato. Tutto deve essere a portata di clic, tap, swipe. Abbiamo digitalizzato il denaro e, senza accorgercene, lo abbiamo anche anestetizzato. Non pesa più, non si sente. Non si tocca. Non è più materiale. E ciò che diventa invisibile, spesso, si sopravvaluta o si sottovaluta.
Cosa succede, allora, al nostro rapporto con il denaro quando viene smaterializzato? Siamo davvero liberi di scegliere quando comprare, o stiamo rispondendo a qualcosa di più sottile? E soprattutto: siamo davvero consapevoli di come e quanto spendiamo?
Secondo recenti statistiche è emerso che l’utilizzo costante della carta di credito porterebbe a una minore consapevolezza in merito alle cifre spese. Questo, inevitabilmente, condurrebbe la gran parte delle persone a spendere di più rispetto a quanto farebbe, pagando in contanti.
Pagamento con carta di credito: secondo le statistiche ci porta a spendere di più
Non è solo questione di tecnologia, né di comodità. La carta di credito ha cambiato il nostro rapporto con il denaro in modo profondo, quasi invisibile.
Non è più il denaro a uscire dalle nostre mani, ma un gesto veloce, impersonale, che non lascia traccia emotiva. È proprio questa mancanza di contatto, che apre la porta a una spesa, all’apparenza più leggera.
Quando paghiamo in contanti, facciamo esperienza fisicamente della transazione: vediamo il portafoglio svuotarsi. Ma con la carta, il denaro diventa un numero astratto su uno schermo. Spesso e volentieri, per di più, non si controlla nemmeno di volta in volta il saldo residuo, rischiando di fare confusione sul budget a disposizione.
Quando si paga con le carte di credito, secondo recenti studi, si sarebbe più inclini ad acquistare d’impulso, a ignorare il budget e a sottovalutare l’impatto cumulativo delle spese.
Certo, la carta offre anche numerosi vantaggi, quali, ad esempio, sicurezza, tracciabilità, flessibilità. Ma proprio quella flessibilità sarebbe ciò che ci fa abbassare la guardia. Non vediamo più il denaro come risorsa limitata, ma come qualcosa di sempre accessibile. Finché arriva l’estratto conto, e con esso il risveglio.
La carta non è il nemico, così come non lo è l’evoluzione costante della tecnologia. Ma usarla senza consapevolezza, può renderla un alleato silenzioso della spesa incontrollata.