L’avvio della Fase 2 prevista per il 4 maggio significherà finalmente l’allentamento delle misure restrittive che hanno finora riguardato tutti gli italiani costretti alla quarantena. Come sappiamo ciò ha significato le chiusure di molti esercizi commerciali e attività produttive, nonché scuole e luoghi di svago come ad esempio cinema, teatri e musei, con lo stop dei concerti e di altri eventi che avrebbero potuto creare assembramenti. Quali sono dunque gli scenari che dobbiamo attenderci relativi alla ripartenza sotto questo profilo? La strada che porterà alla riapertura di centri di aggregazione come cinema, musei e teatri appare ancora piuttosto lunga. Al momento non è stata presa ancora alcuna decisione ma probabilmente queste saranno anche le attività che ripartiranno per ultime, si pensa addirittura in estate. Troppo presto, dunque, per parlare concretamente di una riapertura dei luoghi di aggregazione soprattutto al chiuso. Secondo il Corriere della Sera, le arene potrebbero subire una deroga ma solo nel caso in cui l’indice di contagio fosse molto basso e comunque con scaglionamento e poltrone distanti. Almeno fino a metà settembre si esclude la possibilità di organizzare eventi e convegni, nonché presentazioni ed altre manifestazioni pubbliche.
CONCERTI, CINEMA, TEATRI DURANTE LA FASE 2: QUANDO RIAPRIRANNO
I luoghi di cultura e svago quando riapriranno? Una domanda complessa e che lascia ancora molti dubbi alla vigilia dell’avvio della Fase 2. Secondo quanto riferisce Repubblica, i primi siti a riaprire saranno i parchi archeologici, con ogni probabilità entro la metà di maggio. Saranno seguiti dai musei di ampie dimensioni. Allo studio ci sarebbe un piano che prevede prenotazioni online, percorsi isolati ma soprattutto un più ampio uso di audioguide. Sul piano del ritorno al cinema, questo potrebbe accadere dopo musei e parchi archeologici ma solo garantendo la distanza di sicurezza tra uno spettatore e l’altro. A tal proposito era stato ipotizzato persino il ritorno dei cinema drive-in i quali sembrerebbero prestarsi meglio alle nuove esigenze di distanziamento sociale ma al momento, almeno in Italia, appare solo come una nostalgica suggestione pur con dei benefici sul piano del contenimento dei contagi. In questo caso, infatti, basterebbe in teoria presentarsi in macchina alla cassa, mostrare il biglietto elettronico acquistato online, piazzarsi davanti allo schermo e dopo un paio d’ore tornare a casa in auto senza o quasi alcun contatto con altre persone. Decisamente più complesso, invece, il discorso per teatri, concerti e varie rappresentazioni all’aperto. Qui il problema si pone non solo per il pubblico ma anche per chi va in scena. Ultimo tema, quello legato alle discoteche, le quali saranno ovviamente le ultime a ripartire.