Nuovo sanguinario attentato in Congo. Dopo quanto accaduto con i nostri connazionali, l’ambasciatore italiano Luca Attanasio e il carabinieri Iacaovacci, la Repubblica Democratica torna ad essere al centro delle cronache nere. Come riferito da numerosi media nelle ultime ore, a cominciare dall’agenzia Ansa, almeno dieci persone sarebbero state assassinate in due differenti attacchi avvenuti praticamente in contemporanea, nel nord est dello stesso paese africano.
Protagoniste le milizie delle Forze democratiche alleate, un gruppo che ha giurato fedeltà allo Stato Islamico, attiva fin dagli anni ’80, e che spesso e volentieri semina morte e distruzione. Il primo attacco è avvenuto di preciso nel villaggio di Bwakadi, nella provincia di Ituri, due notti fa: sei civili sono morti ed anche un militare è rimasto ucciso, tutti decapitati. Durante l’attacco sono state inoltre date alle fiamme alcune case, come reso noto dal delegato governativo Dydis Issaya alla stampa locale.
CONGO, UCCISI DIECI CIVILI, INTANTO GUTIERRES PONE APPOGGIO ALL’ITALIA
Il secondo attacco è invece avvenuto all’alba presso un villaggio di Kainama, a cinque chilometri di distanza dal luogo del precedente attacco, ed ha portato alla morte di quattro civili, alcuni assassinati a colpi d’arma da fuoco e alcuni a colpi di machete. Intanto nelle scorse ore è uscito allo scoperto Antonio Gutierres, segretario generale delle Nazioni Unite, che parlando ai microfoni del quotidiano La Stampa circa l’attentato a Luca Attanasio, ha espresso il pieno sostegno alle autorità italiane spiegando: “Condurremo un’analisi approfondita della sicurezza di questo incidente, e lavoreremo fianco a fianco con le autorità congolesi e italiane, mentre conducono le indagini penali per garantire che i responsabili di questo crimine siano assicurati alla giustizia”. Gutierres ha quindi aggiunto e concluso: “Ho condannato in modo inequivocabile il brutale attentato. Le mie condoglianze vanno alle loro famiglie, amici e colleghi in tutto il mondo”. I funerali di Luca Attanasio, dopo quelli di Stato a Roma nella giornata di giovedì, sono stati celebrati sabato a Limbiate, il comune in provincia di Monza di cui l’ambasciatore era originario.