Contratto statali 2025 bloccati per via delle battaglie sindacali tra Uil e Cgil. Aumenti accettati ma manca l'ufficialità.

Mentre tutto – secondo la bozza – sembrava procedere per il meglio, ora il contratto statali 2025 sembra bloccarsi. Conseguenzialmente verrà fermato l’incremento del salario e gli ulteriori vantaggi previsti nel documento provvisorio presentato già da un po’.

Il motivo si ricondurrebbe ad uno scontro tra i due sindacati Uil e Cgil, entrambi con un punto di vista differente. La battagli coinvolgerebbe non solo i dipendenti del comparto sanitario ma tutti gli enti locali, per un totale di quasi 700.000 risorse che si ritroverebbero letteralmente in un “limbo”.



Lo stop al contratto statali 2025

Sul tema relativo all’approvazione del contratto a favore degli statali per il 2025 è un grande caos. Attualmente l’unico esito positivo e già ufficializzato è stato l’accordo per le Forze della Difesa e dell’Ordine e per le Funzioni Centrali, con un grande dubbio per il settore scolastico.



Sono poco più di un milione le risorse che starebbero lavorando a “Scuola”, e sull’argomento la quasi maggioranza sarebbe raggiunta dai sindacati più piccoli come Gilda, mentre le decisioni al 40% sarebbero associate alle sigle Uil e Cgil.

La battaglia condotta da quest’ultimi due sindacati avrebbe come oggettouna insufficienza economica prevista dall’aumento contrattuale“, che ammonterebbe a poco più del 5% sullo stipendio. Per Uil e Cgil una proposta simile non si avvicinerebbe neanche lontanamente al gap provocato dall’inflazione.

La possibile smentita dall’Aran

L’Agenzia che regola i conti fiscali e amministrativi per i contratti statali, l’Aran, nei prossimi giorni pubblicherà un report semestrale in cui mostrerà i dati sulle indennità aggiuntive e la somma salariale dei dipendenti pubblici.



Una potenziale dimostrazione che potrebbe smentire la tesi di Uil e Cgil, dimostrando che le risorse impiegate nel pubblico potrebbero recuperare quanto perso con l’inflazione grazie alle somme pagate per “bonus e straordinari”.

Non ci sarebbero però problemi di fondi, già stanziati per rinnovare potenzialmente i contratti statali per altri due anni. L’unico scalino sarebbe il superamento delle trattative volute dai due sindacati sopra citati.