Sono ben 1.800 i controlli previsti per le case oggetto di Superbonus, che al 2025 non risultano "aggiornati al catasto".
Gli immobili che sono stati oggetto di Superbonus e che hanno superato i controlli fiscali ammontano a 1.800. Un numero importante che è stato rivelato dal Documento programmatico emanato da “finanza pubblica”.
Ora il DPFP provvederà ad un check up che va ad analizzare le novità, l’accaduto e soprattutto le eventuali “conseguenze” ai fini del valore catastale che inevitabilmente aumenterà dopo aver richiesto un intervento edilizio.
Cosa succede post controlli del Superbonus 2025?
Il Fisco ha terminato i poco più dei 1.800 controlli sulle case ristrutturate con il Superbonus. Per questo 2025 l’Agenzia delle Entrate ha finalizzato i check preliminari, mentre ora si penserà ad un confronto diretto con i proprietari.
Dall’analisi emersa sui primi 3.000 monitoraggi effettuati e pubblicati sul Documento programmatico di finanza pubblica, si evince che la maggior parte di essi non abbiano aggiornato il loro valore catastale, pur avendo migliorato la loro struttura e/o l’efficienza energetica.
Sempre nel DPFP, si legge il metodo utilizzato per aver raggiunto questo risultato. Sono state prese in analisi le abitazioni di ben 60 province, tutte sotto la lente dell’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura, che per valutarle ha utilizzato le foto aeree, anche nota come “tecnica della fotointerpretazione delle ortofoto“.
Prime lettere di compliance
L’Agenzia delle Entrate ha provveduto a spedire ai titolari degli immobili oggetto di controllo, più di 1.000 lettere di compliace allo scopo di comunicare la fase preliminare e l’invito ad aggiornare correttamente il valore catastale post intervento.
A dar più chiarimenti è stata Lucia Albano, sottosegretaria al ministero dell’Economia, che ha spiegato come anche una singola variazione nella struttura immobiliare potrebbe modificare in maniera impegnativa i valori catastali.
Poi sul caso ha detto la sua anche Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia, spiegando che nella Manovra di Bilancio del 2025 si prevede anche il recupero forzato dei dati laddove gli stessi non siano mai stati riportati al catasto dal proprietario dell’unità immobiliare oggetto della ristrutturazione.