Le fake news relative al Coronavirus non sono mancate durante il periodo di lockdown e continuano a proliferare ancor oggi, grazie alla potenza di divulgazione del web. Come rivelato in un articolo pubblicato sull’Economist, a marzo un sondaggio condotto da Gallup in 28 Paesi di quattro continenti ha rilevato che in tutti loro almeno il 16% e fino al 58% delle persone pensava che il Covid-19 fosse stato deliberatamente diffuso e le prime 10 nazioni in questa speciale classifica sono Bulgaria, Ecuador, Palestina, Olanda, Turchia, Malesia, India, Indonesia, Kazakistan e Corea del Sud. A proposito di Paesi Bassi: lo studio rivela che i sostenitori del Partito della Libertà della destra populista olandese e del Forum per la Democrazia (fvd) nella misura del 40% affermano che il Covid-19 è un’arma biologica, 4 volte tanto il numero dei sostenitori del Partito Socialista di estrema sinistra. Al di là di ogni forma di estremismo, in generale i conservatori di tutto il mondo sono più propensi dei liberali a mettere in discussione la genesi naturale della pandemia.
CORONAVIRUS FRUTTO DI UN COMPLOTTO? LA BUFALA CHE CONVINCE
Quanto appena affermato trova riscontro anche negli Stati Uniti d’America, dove, sempre secondo l’Economist, il Pew Research Centre ha scoperto a marzo che “il 30% dei repubblicani ritiene che il virus sia stato creato intenzionalmente, quasi il doppio dei democratici. Il mese scorso un sondaggio di YouGov ha rilevato che il 44% dei repubblicani pensa che Bill Gates voglia usare i vaccini Covid-19 per impiantare microchip nelle persone; il 19% dei democratici è d’accordo”. Non è tutto: in Francia un sondaggio di Ifop ha rilevato che il 40% di coloro che sostengono il partito di Marine Le Pen ritiene che il virus sia stato programmato, mentre a fine marzo, un quarto dei conservatori del Regno Unito credeva che il Covid-19 fosse proprio come l’influenza. Tale elitarismo non è solo per i conservatori, però: “circa il 16% degli americani riceve le notizie sul Covid-19 direttamente dalla Casa Bianca – spiega l’Economist – e tre quarti di coloro che lo fanno pensano che i media abbiano esagerato la gravità della pandemia”.