L’emergenza coronavirus, una volta passato il momento più difficile, aprirà sicuramente un lunghissimo dibattito sulle responsabilità di scienza, politica e società civile sulla diffusione della malattia. Ma una componente criticata all’unanimità sembra già esserci. Stiamo parlando dell’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità che avrebbe dovuto vigilare sin da quando la situazione aveva iniziato a farsi difficile a Wuhan e nella provincia dello Hubei in Cina e che invece ha subito una quantità di contropiede impressionante. E le voci più pesanti iniziano a levarsi, a partire da quella del Wall Street Journal, facente capo al gruppo editoriale del magnate Rupert Murdoch che ha rivolto un durissimo editoriale di critica al lavoro dell’OMS: “Di tutte le istituzioni internazionali, l’Oms dovrebbe essere quella meno politicizzata, dal momento che la sua missione primaria è quella di coordinare gli sforzi internazionali contro le epidemie e fornire un onesto orientamento alla salute pubblica. Se invece diventa solo la Linea Maginot politicizzata contro le pandemie, allora è più che inutile e non dovrebbe ricevere più finanziamenti dagli Stati Uniti”. Oltre all’aver agito tardi e male, l’OMS sarebbe stata troppo morbida nei confronti della Cina, che andava messa invece subito alle strette e soprattutto costretta all’isolamento finché non si fossero davvero scoperte le carte sul covid-19, nonostante l’organizzazione in autunno avesse già studi allarmanti tra le mani.
“IL PRESIDENTE GHEBREYESUS DEVE IL SUO POSTO ALLA CINA”
Al Wall Street Journal si accoda anche la voce illustre del Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che con un tweet ha sottolineato di voler rivedere i finanziamenti USA all’OMS: “L’Organizzazione mondiale della sanità ha sbagliato. Finanziata in larga parte dagli Stati Uniti è per qualche motivo Sino-centrica. Fortunatamente ho respinto il loro consiglio di tenere aperti i confini alla Cina all’inizio. Perché dare una raccomandazione così sbagliata?” In un’intervista rilasciata a Dagospia, l’oncologo Francesco Garbagnati è stato a sua volta durissimo: “Le linee guida dell’OMS sono state folli: dire che le mascherine non doveva portarle nessuno se non gli operatori sanitari, e solo quelli che avevano in cura malati di coronavirus, cosa ancor più folle visto che già si sapeva che molti contagiati erano asintomatici. L’OMS è in ritardo, probabilmente non vuole ammettere i suoi clamorosi errori.” Il problema principale è relativo sempre ai rapporti tra l’organizzazione e la Cina, secondo Garbagnati: “L’articolo del Wall Street Journal spiega anche le ragioni geopolitiche che ci sono dietro, e che molti di noi conoscevano già: il presidente etiope Ghebreyesus deve il suo posto (e forse la prossima presidenza del paese) al sostegno della Cina, che in Etiopia ha investito miliardi di dollari di fatto ”comprandosi” il controllo economico e politico di una intera nazione.”