Anche la Serie B è ferma dall’inizio di marzo a causa dell’emergenza Coronavirus, e non è ancora chiaro quando si potrà ripartire. A differenza del massimo campionato, di cui abbiamo discusso a lungo su queste pagine, il torneo cadetto rischia davvero di andare incontro alla crisi economica: gli stipendi dei calciatori e le entrate dei club infatti non sono paragonabili a quelle dei top club di A, e lo ha detto anche Daniele Sebastiani. Il presidente del Pescara, intervistato dal Corriere dello Sport, ha auspicato che le società lavorino di sistema per “evitare l’implosione”, sostenendo come sia meglio che tutte le squadre escano dalla pandemia con piccole ferite piuttosto che “qualcuno con ferite mortali”. Sebastiani ha riferito che le perdite in Serie B sono stimabili in circa 40 milioni da quando c’è stata l’interruzione; dunque, una media di circa 2 milioni per club.
Da qui la necessità di lavorare insieme per fare fronte alla crisi, a prescindere da quelli che saranno i verdetti: qualche settimana fa sembrava che la Lega Serie B fosse intenzionata a cancellare la stagione, questo ovviamente comporterebbe la necessità di regolare promozioni e retrocessioni perché ci sono squadre, per esempio il Benevento, che sono nettamente più avanti – o indietro – delle altre e dunque potrebbero ricevere un grosso danno (o vantaggio), tanto che Adriano Galliani, in riferimento alla posizione del Monza in Serie C, ha già detto che qualora la promozione fosse congelata sarebbe pronto a fare ricorso. Anche questo è un tema da affrontare, ovviamente ognuno ha la sua opinione e tra queste c’è anche quella di Maurizio Stirpe, presidente del Frosinone.
Stirpe, intervistato qualche giorno fa dalla Gazzetta dello Sport, aveva parlato di una ripresa molto difficile e dei problemi nel terminare a luglio, andando a impattare sulla stagione successiva; da cui la proposta di spalmare l’attuale campionato su due anni, chiudendo quello in corso (e interrotto dalla pandemia Coronavirus) al 30 giugno 2021 con la traslazione di tutti i contratti: “I tesserati prendono in due anni lo stipendio di uno, avendo lavorato solo un anno”. Qui però Sebastiani si è dichiarato contrario, affermando come questa sia una soluzione poco praticabile: al momento però è ancora tutto in stand-by, esattamente come in Serie A bisogna ancora stabilire se effettivamente ci sia una data utile per portare a termine la stagione e, eventualmente, in che modo concluderla.