«Il governo spagnolo metterà a disposizione delle comunità autonome uomini delle forze armate per svolgere compiti di tracciamento», ha spiegato sempre ieri il Premier spagnolo Pedro Sanchez dando il via alla novità “rivoluzionaria” in tempi di Covid. Saranno in pratica le comunità autonome (le nostre regioni, comparate) a poter dichiarare lo stato d’emergenza dopo l’aumento considerevole dei casi Covid. «Parlare di stato di emergenza non significa necessariamente parlare di lockdown», ha sottolineato il Presidente di Spagna, ricordando come «Se un presidente ritiene di aver bisogno di questo strumento legale nel suo territorio, il governo spagnolo è disponibile a conferirgli questo potere». L’’argomento avanzato non è da poco visto che riguarda il sostanziale “rispetto” per uno stato praticamente federale in cui le competenze sanitarie sono nelle mani delle comunità autonome: come spiega El Mundo oggi, «Sánchez comprende che per le autonomie che hanno “difficoltà” questa proposta è un “passo ulteriore” rispetto all’attuale situazione di coordinamento esercitata dal Ministero della Salute. Se un presidente lo richiede, l’amministratore delegato garantisce i voti del PSOE per farlo approvare». (agg. di Niccolò Magnani)
“RIVOLUZIONE” IN SPAGNA
Torna a fare paura l’emergenza coronavirus in Spagna. Nel corso degli ultimi giorni è stato registrato un importante incremento di casi positivi e il Governo ha annunciato di essere pronto a schierare l’esercito per fare rispettare le misure di sicurezza. Intervenuto al termine del Consiglio dei ministri, il premier Pedro Sanchez ha spiegato: «L’evoluzione della curva della pandemia è preoccupante, deve essere fermata». Fonti dell’esecutivo hanno reso noto che Sanchez presenterà delle nuove proposte alle varie comunità e analizzerà l’emergenza coronavirus alla luce dei recenti focolai. «Il Governo mette a disposizione 2.000 soldati per monitorare le zone colpite dall’epidemia», ha poi evidenziato Sanchez. Il primo ministro spagnolo ha successivamente messo in risalto che le comunità autonome hanno la possibilità di richiedere lo stato d’emergenza per il loro territorio, anche perché l’epidemia si sta evolvendo in maniera diversa nelle diverse regioni.
CORONAVIRUS SPAGNA, SARAGOZZA PRIMA CITTÀ A SCHIERARE ESERCITO
Per combattere il coronavirus in Spagna si continua sulla strada del tracciamento digitale, ma l’attenzione è rivolta soprattutto alla riapertura delle scuole. Il premier Sanchez ha ricordato l’importanza della ripresa dell’attività didattica: «È da mesi che stiamo lavorando alla progettazione del nuovo anno scolastico, dobbiamo promuovere un ritorno in aula che garantisca la massima sicurezza di tutti e la fruizione delle lezioni». La Catalogna ha annunciato che le scuole riapriranno il 14 settembre, mentre a Madrid ci sarà un ritorno in aula scaglionato tra il 4 ed il 28 settembre. Attesi aggiornamenti nel corso dei prossimi giorni, l’esecutivo spagnolo mette in campo tutti gli strumenti a disposizione per contrastare il coronavirus, compreso l’esercito. Ed è arrivata anche la prima richiesta di militari: parliamo di Saragozza,m tra i centri più colpiti dalla pandemia.