Cos’è la leucemia mieloide acuta, il tumore del sangue che ha stroncato Carlo Acutis? Una forma molto aggressiva che...
COS’È LA LEUCEMIA MIELOIDE ACUTA? IN POCHI GIORNI PUO’…
Cos’è la leucemia mieloide acuta (LMA), comunemente chiamata anche ‘fulminante’: cosa sappiamo della patologia che ha stroncato la breve vita di Carlo Acutis e quali sono i sintomi e le possibilità di cura? Questo pomeriggio, nel corso del tradizionale appuntamento del sabato su Canale 5 con “Verissimo”, si tornerà a parlare del giovane santo, canonizzato proprio pochi giorni fa dal nuovo Pontefice, con la signora Antonia Salzano Acutis, la madre del 15enne scomparso nel 2006 al termine di una breve malattia che l’ha portato via all’affetto dei suoi cari: come si ricorda, il 2 ottobre del 2006 il ragazzo aveva cominciato a denotare i sintomi di quella che sembrava una comune influenza ma che, all’aggravamento delle sue condizioni, si era rivelata una forma grave di neoplasia a carico delle cellule della linea mieloide. Scopriamo cos’è la leucemia mieloide acuta e in cosa consiste.
Per parlare dell’eziopatogenesi, di cos’è la leucemia mieloide acuta e di quali sono i suoi sintomi, possiamo partire proprio dal caso di Carlo Acutis, che in pochi giorni era stato stroncato dalla forma M3, ovvero la più aggressiva, di questa malattia: il ragazzo proclamato santo, infatti, aveva visto aggravarsi le proprie condizioni già sei giorni dopo e il 12 ottobre di quell’anno (a nemmeno quattro giorni dalla diagnosi ricevuta) era spirato presso l’ospedale San Gerardo di Monza.
Innanzitutto possiamo partire da una questione terminologica, ovvero il fatto che non esiste alcuna diagnosi di ‘leucemia fulminante’, utile solo a indicare che la morte può avvenire anche a pochi giorni dalla comparsa: tuttavia, a differenza di quanto molti pensano, le possibilità di guarigione possono essere buone se individuata subito e trattata con le nuove terapie mirate a nostra disposizione.
LEUCEMIA M3, LA DIAGNOSI DEVE ESSERE RAPIDA: I SINTOMI SONO…
Cercando di capire cos’è la leucemia mieloide acuta (LMA), definita pure promielocitica, infatti le possibilità di guarigione oggi sono arrivare al 95% anche se, come accennato, è importante la diagnosi precoce dal momento che questa forma molto aggressiva di tumore del sangue si presenta anche con delle pericolose emorragie cerebrali che si rivelano spesso esiziali. Diagnosticata in circa 150 nuovi casi ogni anno almeno in Italia (con una incidenza maggiore nella fascia che va dai 30 a i 45 anni), la leucemia mieloide acuta non è sempre facile da riconoscere dal momento che si presenta con sintomi ‘subdoli’ o comunque comuni ad altre patologie meno gravi: un esempio sono le ecchimosi, ovvero i classici lividi da traumi, e delle macchie cutanee di colore rosso e di dimensioni ridotte sugli arti inferiori; oltre a questi, altri sintomi non immediatamente visibili sono le sopra citate emorragie a carico del cervello e all’apparato gastro-intestinale.
Ma, spiegando cos’è la leucemia mieloide acuta nella sua forma più grave (M3), ci si chiede allora come possa essere curata: ebbene, a differenza di un tasso di guarigione al di sotto del 25% di alcuni anni fa, adesso le possibilità di sopravvivere sono molto più alte se i medici identificano questa neoplasia in tempi relativamente brevi.
La terapia, che deve fare necessariamente i conti col fattore-tempo e l’età del paziente, arriva dopo degli esami del sangue e del midollo, si basa (come ricordano alcuni articoli scientifici che spiegano proprio le caratteristiche della malattia di Carlo Acutis) sulla somministrazione di acido retinoico, ottenuto dalla vitamina A, a cui vanno abbinati in alcuni casi i trattamenti chemioterapici per debellare la proliferazione delle cellule tumorali. Inoltre, il trapianto di cellule staminali emopoietiche (durante la prima remissione) aiuta anche se c’è comunque per i pazienti il rischio di recidiva.