Cosima Serrano: chi è e ruolo nel delitto di Avetrana
Cosima Serrano sta attualmente scontando la condanna all’ergastolo per l’omicidio della nipote Sarah Scazzi, nel carcere di Taranto, insieme alla figlia Sabrina Misseri. Le due donne sono state considerate dalla giustizia italiana le assassine della 15enne di Avetrana e condannate al carcere a vita, in via definitiva, nel 2017. Un’accusa gravissima rispetto alla quale la donna, sorella di Concetta, mamma di Sarah, ha sempre negato un suo coinvolgimento, scagionando anche la figlia minore dalla medesima accusa.
La nipote Sarah Scazzi fu uccisa il 26 agosto 2010 ed occultata in un pozzo, sempre secondo l’accusa, da Michele Misseri, marito della donna. I due coniugi, entrambi agricoltori, da giovani erano emigrati in Germania per poi fare ritorno in Puglia. Marito e moglie accolsero da sempre la piccola nipote in casa, con la quale avevano un rapporto molto stretto e della quale parlavano come una terza figlia. Tuttavia, dopo la scomparsa della 15enne ed il ritrovamento del corpo senza vita, agli inquirenti iniziò ad essere sempre più chiaro che quello di Avetrana non poteva che essere che un delitto avvenuto in famiglia. Dopo le dichiarazioni di Michele Misseri che prima si autoaccusò del delitto per poi cambiare versione e coinvolgere la figlia Sabrina, a distanza di pochi mesi dall’arresto di quest’ultima anche la madre Cosima Serrano fu arrestata il 26 maggio 2011 con l’accusa di concorso in omicidio e sequestro di persona.
Cosima Serrano, ergastolo per l’omicidio di Sarah Scazzi
Ad incastrare Cosima Serrano sarebbe stata l’analisi dei tabulati del suo cellulare che avrebbe effettuato una chiamata dal garage, sebbene la stessa avesse dichiarato di non essersi mai recata in tal luogo nel pomeriggio della scomparsa della nipote Sarah Scazzi. Il 10 gennaio 2012 prese il via il processo a carico di Cosima Serrano e della figlia Sabrina Misseri, entrambe condannate all’ergastolo. Pena confermata dalla Corte d’assise d’Appello di Taranto il 27 luglio 2015, ed infine in Cassazione il 21 febbraio 2017. Secondo gli ermellini, mamma e figlia avrebbero ucciso Sarah Scazzi strangolandola con una cintura. Per la Cassazione Sabrina e mamma Cosima sarebbero state le “uniche due persone presenti in casa” al momento del delitto. In terzo grado fu negato uno sconto di pena alla Serrano in quanto, ritenuta una donna matura, invece di intervenire a placare “l’aspro contrasto sorto” tra la figlia – all’epoca dei fatti 22enne – e la nipote, “si era resa direttamente protagonista del sequestro della giovane nipote partecipando, poi, materialmente alla fase commissiva del delitto”.
Il 18 marzo 2018 andò in onda su Rai3 l’intervista di Franca Leosini a Sabrina Misseri e Cosima Serrano durante Storie Maledette. Le due donne fornirono la loro versione dei fatti dicendosi ancora una volta estranee al delitto della 15enne. Durissime le parole dell’avvocato Nicodemo Gentile, legale della famiglia Scazzi, che intervenendo ai microfoni di ‘Legge o Giustizia”, trasmissione condotta da Matteo Torrioli su Radio Cusano Campus, definì Cosima “l’assoluta regista” del caso. “La donna tra l’altro si è sempre sottratta agli interrogatori e agli esami, ma adesso vediamo che in televisione parla”, aveva contestato.